La sfida della neurodegenerazione nel terzo millennio
Gli esperti del settore della salute definiscono la neurodegenerazione come la principale sfida del terzo millennio, con un’incremento esponenziale delle malattie ad essa associate considerate come un’ ‘epidemia silente’. La politica si trova di fronte alla necessità di delineare le direzioni inevitabili della sanità pubblica in un’epoca in cui siamo a un bivio tra due strade: una che mantiene il modello ospedale-centrico attuale in grado di gestire le emergenze e un’altra che, riformulando tale modello, sia in grado di affrontare la crescente presenza di patologie croniche, incluse le malattie neurodegenerative.
Questo è il concetto chiave emerso durante il convegno tenutosi all’auditorium della Biblioteca scientifica e tecnologica Rizzi dell’Università di Udine sul tema “La neurodegenerazione: sfida del 3° millennio: diagnosi precoce, terapia di precisione e prevenzione”. Il convegno ha visto la partecipazione di circa cento medici specialisti in neurologia, psichiatria, nutrizione clinica, endocrinologia, geriatria, medicina interna, medici di medicina generale, oltre a una sessantina di studenti del corso di laurea in fisioterapia, insieme a infermieri, psicologi e fisioterapisti.
Organizzato con la supervisione di Mariarosa Valente, direttrice della Clinica Neurologica e di Neuroriabilitazione di Asufc, e con i saluti del rettore dell’Università di Udine, il convegno si è proposto di presentare modelli per la riorganizzazione dei servizi e le trasformazioni necessarie della sanità pubblica per garantire cure sostenibili a una popolazione sempre più numerosa.
Si è sottolineato durante l’evento che il numero di posti per la non autosufficienza in Friuli Venezia Giulia supera di tre volte il numero dei posti letto ospedalieri, evidenziando la necessità di considerare una risposta sanitaria più ampia rispetto alla semplice aggiunta di posti letto ospedalieri. L’obiettivo è quindi quello di fornire una risposta ai pazienti e alle famiglie in un contesto sociale che sta cambiando profondamente, con un focus sulla gestione delle patologie croniche.
L’assessore regionale alla Salute e Politiche sociali ha ringraziato i giovani professionisti e specializzandi presenti per il loro impegno nell’approfondire percorsi di diagnosi sempre più precisi e tempestivi, sottolineando l’importanza di affrontare la sfida della neurodegenerazione con strategie innovative e basate sull’evidenza scientifica.
ARC/EP/pph