UDINE – La Neurochirurgia di Udine si conferma come un punto di riferimento non solo a livello regionale, ma anche internazionale. Lo scorso dicembre, infatti, si è svolto il secondo corso internazionale “Udine Microneurosurgical Skull Base and Neurovascular Course 2024”, organizzato dalla Neurochirurgia del Santa Maria della Misericordia di Udine, diretta dal dottor Marco Vindigni e facente parte del Dipartimento Testa Collo e Neuroscienze del professor Massimo Robiony.
Un corso di formazione che attrae esperti da tutto il mondo
L’evento ha visto un enorme successo di partecipazioni, con richieste che hanno superato il numero di posti disponibili. Il corso, pensato per giovani neurochirurghi, ha ottenuto il tutto esaurito, attirando professionisti da paesi lontani come Argentina, Singapore, Finlandia, Germania e altre nazioni europee. Questo straordinario interesse testimonia la fama internazionale della Neurochirurgia di Udine, che continua a essere un punto di riferimento nell’ambito delle patologie neurovascolari e tumorali della base cranica. I partecipanti hanno ricevuto riscontri estremamente positivi, apprezzando in particolare la competenza e la professionalità della struttura.
Un programma focalizzato su patologie complesse
Durante il corso, il focus si è concentrato sulle patologie neurovascolari e tumorali della base cranica, tra cui aneurismi cerebrali, malformazioni arterovenose, meningiomi e neurinomi dell’acustico. Queste problematiche, per le quali la Neurochirurgia di Udine ha una reputazione consolidata a livello nazionale e internazionale, sono state trattate attraverso un programma formativo molto pratico. I partecipanti hanno potuto lavorare su modelli realistici nei laboratori allestiti all’interno degli spazi dell’Anatomia Patologica, affrontando una decina di patologie e tecniche neurochirurgiche grazie alla guida esperta dei tutors. Il corso ha previsto oltre 40 ore di formazione pratica, offrendo un’opportunità unica di apprendimento per i professionisti provenienti da tutto il mondo.
Collaborazioni internazionali e crescita costante
Il successo del corso è stato anche il frutto delle numerose collaborazioni internazionali della struttura. In particolare, il dottor Angelo Tortora, responsabile scientifico dell’evento, ha coordinato una squadra di esperti, tra cui numerosi colleghi italiani e internazionali, che hanno condiviso la loro esperienza clinica e scientifica. La Neurochirurgia di Udine non solo attrae giovani professionisti per eventi formativi, ma è anche un punto di riferimento per la pratica clinica e la ricerca scientifica, con una crescente domanda di consulenze esterne presso aziende ospedaliere universitarie anche al di fuori della regione.
Riconoscimenti e risultati concreti
Il dottor Marco Vindigni, direttore della struttura, ha sottolineato come la Neurochirurgia di Udine continui a crescere. Nel 2023, la struttura ha effettuato circa 1000 interventi, con un trend di crescita significativo rispetto agli anni precedenti. Questo risultato evidenzia l’alto livello di competenza e attrattività della struttura, che continua a guadagnare fiducia anche da parte di pazienti provenienti da altre regioni italiane e da paesi esteri. “La nostra équipe è impegnata anche in interventi complessi come consulenti esterni per aziende ospedaliere universitarie extraregionali”, ha dichiarato il dottor Vindigni, “e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito al successo di questo corso, dalla direzione di ASUFC agli specialisti dell’Anatomia Patologica e ai colleghi del Dipartimento Testa Collo e Neuroscienze”.
Un’opportunità per il futuro della neurochirurgia
Il corso di Udine rappresenta un’importante occasione di aggiornamento professionale e di scambio culturale per i giovani neurochirurghi, consolidando ulteriormente la reputazione della Neurochirurgia di Udine come centro d’eccellenza a livello globale. Attraverso questo tipo di eventi, la struttura contribuisce non solo alla formazione di nuove generazioni di medici, ma anche alla diffusione di pratiche neurochirurgiche avanzate, promuovendo una medicina sempre più collaborativa e interdisciplinare.