Domenica 13 ottobre, le quattro comunità parrocchiali di Santa Maria Maggiore, Santa Giovanna d’Arco, San Pietro Apostolo e Sant’Antonio Abate si ritroveranno riunite in un unico e comune momento di preghiera e affidamento al Signore per la nascita della Comunità pastorale di Cordenons.
Alle 11 nella chiesa di Santa Maria Maggiore, in piazza della Vittoria, si terrà la celebrazione eucaristica comunitaria per l’avvio del nuovo anno pastorale, l’ingresso e l’accoglienza dei nuovi parroci e la benedizione di questo nuovo cammino comunitario che abbraccerà l’intero territorio comunale. La messa sarà presieduta da don Roberto Tondato, vicario del vescovo Giuseppe Pellegrini. Considerata la straordinarietà dell’evento, quella mattina non verranno celebrate le messe consuete. Nelle varie parrocchie saranno invece garantite le messe serali del sabato e della domenica.
Voluta dal vescovo, la Comunità pastorale di Cordenons nasce sulla scorta dell’esperienza già in corso a Fontanafredda dall’anno pastorale 2023-24. Quest’anno, inoltre, sono nate anche le comunità di San Michele al Tagliamento e di Fossalta di Portogruaro.
A Cordenons, don Ivano Zaupa, già parroco di San Pietro e di Sant’Antonio Abate, avrà il ruolo di parroco moderatore delle quattro parrocchie. Don Fabrizio De Toni sarà il nuovo parroco di Santa Maria Maggiore e Santa Giovanna d’Arco; padre Cornelius Okafor, invece, della Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, sarà parroco di San Pietro e Sant’Antonio Abate, parrocchia che guiderà con padre Anthony C. Enemuo e padre Anthony F. Okon.
Il cambiamento nella pastorale
«Con l’avvento della Comunità pastorale – commenta don Zaupa – diventa fondamentale un cambio di mentalità, poiché verrà richiesta una maggiore corresponsabilità dei laici nei processi decisionali della pastorale e nell’accompagnamento dei fedeli. È questo il desiderio per la Chiesa del futuro che è emerso all’interno del percorso sinodale che la diocesi di Concordia-Pordenone sta facendo dal 2021».
Ci saranno una continua comunicazione e confronto tra parroci e parroco moderatore per quanto riguarda la vita comunitaria. I sacerdoti incontreranno la comunità in tutte e quattro le chiese dove presiederanno le celebrazioni e vi saranno sempre più momenti comunitari di formazione, riflessione e preghiera.
All’interno della Comunità, l’autonomia delle rispettive parrocchie sarà comunque mantenuta dai parroci, don De Toni e padre Okafor.
Identità e collaborazione
Don Zaupa afferma: «Desidero che ciascuna comunità parrocchiale conservi la propria identità e storia, superando però i rispettivi confini e diventando al tempo stesso parte integrante di una unica grande comunità pastorale. Peculiarità, idee ed esperienze diventeranno motivo di scambio e arricchimento gli uni per gli altri. Nessuna parrocchia prevarrà sulle altre, ma collaboreremo secondo la Parola e sostenuti dalla preghiera.
A Cordenons stiamo già sperimentando da qualche anno percorsi comunitari di formazione catechistica e liturgica; importante sarà farlo anche su famiglia e giovani. Vi sono poi le Caritas di Santa Maria Maggiore e di San Pietro che già collaborano. Tutto questo deve darci coraggio, motivazione e fede per continuare a camminare sempre di più insieme come una comunità religiosa testimone credibile dell’amore di Cristo, che sempre unisce e mai divide».
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