Era conosciuto per la sua abilità nel creare mobili su misura, un’arte sempre più rara, e per la sua competenza come falegname, frutto di una vita dedicata al lavoro. Daniele Nodale, a 78 anni, aveva programmato il suo ritiro dall’attività di mobiliere, dopo aver lavorato per 64 anni, iniziando l’attività con il padre Osvaldo a Sutrio, un luogo noto per la tradizione dei marangoni.
Una vita di passione e dedizione
Nodale aveva pianificato di dedicarsi ai propri affetti e di godere delle passeggiate nei boschi con la moglie Maria e il loro inseparabile cane, Dark. Purtroppo, un male inaspettato ha interrotto questi progetti. È deceduto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Udine, a causa di una malattia diagnosticata solo due settimane prima.
L’ultimo saluto a un grande artigiano
Il funerale di Daniele si svolgerà giovedì 10 ottobre, alle 15, nella chiesa di San Ulderico a Sutrio. Lascia la moglie Maria, le figlie Elisa e Arianna, e le sorelle Daniela ed Elena. La sorella Daniela ha ricordato come il fratello, riservato ma sempre pronto ad aiutare gli altri, avesse condotto una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, mantenendo un forte legame con la natura e uno stile di vita sano.
Fin da giovane, Daniele era attratto dal legno e dalla lavorazione artigianale, ereditando la passione dal padre Osvaldo, fondatore dell’azienda “Nodale Osvaldo & figlio“. Il suo talento e la sua dedizione hanno contribuito a mantenere viva la tradizione della falegnameria carnica.