MONTAGNANA (PADOVA) – Nei giorni scorsi, a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, i Carabinieri della stazione di Montagnana hanno raccolto informazioni dalla collettività riguardo a una presunta attività abusiva di riparazione di auto condotta da cittadini nordafricani. Dopo aver effettuato alcuni servizi di osservazione discreta, che hanno confermato la bontà dell’attività informativa, i militari dell’Arma hanno ottenuto la presenza di personale specializzato del Nucleo ispettorato del lavoro carabinieri di Padova. Il 3 ottobre, è stata effettuata un’ispezione di iniziativa, unitamente a personale della Polizia Locale del luogo.
La soffiata è arrivata dai cittadini
La segnalazione da parte della comunità locale ha permesso ai Carabinieri di approfondire la questione, portando a una serie di osservazioni mirate. Queste attività hanno confermato le preoccupazioni sollevate dai cittadini riguardo a un capannone industriale, che appariva sospetto per l’attività che vi si svolgeva.
Cosa è emerso dall’ispezione
Il capannone, intestato a un’ignara cittadina extracomunitaria, si è rivelato essere saturo di materiale pertinente a un’attività di riparazioni meccaniche non conforme alle finalità della ditta registrata, la quale era stata dichiarata come una semplice attività di compravendita di auto usate. Durante l’ispezione, i militari, insieme ai colleghi, hanno trovato al lavoro un altro nordafricano, marito della titolare della ditta, impegnato nella sistemazione meccanica di tre auto intestate all’azienda, acquistate da privati nelle settimane precedenti e quasi pronte per essere rivendute.
Sanzioni elevate e irregolarità riscontrate
Al termine dell’ispezione, il “conto” delle sanzioni contestate ai due soggetti è risultato molto salato, ammontando a quasi 40mila euro. Le irregolarità riscontrate, secondo l’ipotesi accusatoria, sono molteplici: mancata redazione del “documento di valutazione dei rischi”, mancanza di formazione sulla sicurezza del personale dipendente, assenza di presidi antincendio obbligatori per legge, un impianto elettrico non conforme alle esigenze dell’attività, e la mancata designazione di personale addetto al primo soccorso e all’anti incendio.
Attività abusiva sospesa
L’attività, di fatto abusiva come suggerito dalle segnalazioni iniziali, è stata immediatamente sospesa in attesa delle determinazioni che i responsabili intenderanno adottare per difendersi dalle accuse. I controlli del genere da parte dei Carabinieri, fondamentali per garantire che le condizioni di sicurezza in materia di lavoro previste dalla legge vengano sempre rispettate, continueranno senza sosta in tutto il territorio della Compagnia di Este e dell’intera provincia di Padova.
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