Udine, 29 agosto 2024 โ Lโinquinamento da microplastiche rappresenta una minaccia ambientale sempre piรน grave per i nostri oceani, mari e fiumi, con conseguenze dirette sulla salute umana. Le microplastiche, particelle di plastica di dimensioni ridotte che possono infiltrarsi in ogni angolo del nostro ecosistema, sono diventate un problema di primaria importanza. Comprendere come queste particelle si comportano nei corsi dโacqua e come si disperdano negli oceani รจ fondamentale per sviluppare strategie efficaci di monitoraggio e rimozione. Una nuova ricerca, condotta da Vlad Giurgiu, Giuseppe Caridi, Marco De Paoli e Alfredo Soldati, e recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista โPhysical Review Lettersโ, ha fatto luce sui meccanismi di movimento delle microplastiche nei flussi turbolenti, offrendo dati cruciali per affrontare questo crescente problema ambientale.
Le microplastiche e il loro impatto ambientale
Lโinquinamento da microplastiche รจ alimentato da una serie di fonti, tra cui i detriti di plastica di grandi dimensioni, le attrezzature da pesca, i processi industriali e le acque reflue provenienti dalle lavatrici. Queste piccole particelle, spesso di dimensioni comprese tra 1 e 5 millimetri, possono galleggiare in superficie o essere trasportate nelle profonditร oceaniche. Quando vengono ingerite dagli organismi marini, le microplastiche possono rilasciare sostanze chimiche tossiche, con effetti nocivi sullโintero ecosistema marino e sulla catena alimentare, fino ad arrivare allโuomo.
La ricerca sul movimento delle microplastiche
La nuova ricerca condotta da Giurgiu, Caridi, De Paoli e Soldati ha approfondito uno degli aspetti piรน complessi del comportamento delle microplastiche: la loro dinamica rotazionale nei flussi turbolenti. Questo studio รจ stato realizzato attraverso esperimenti avanzati in laboratorio, utilizzando apparecchiature ottiche sofisticate per analizzare le fibre di microplastica in ambienti controllati.
Il problema della rotazione delle fibre microplastiche
Le microplastiche negli oceani sono prevalentemente costituite da fibre allungate. La rotazione di queste fibre durante il loro trasporto in acqua รจ un aspetto cruciale per comprenderne la dispersione e la sedimentazione. Alfredo Soldati, professore di fluidodinamica presso lโUniversitร di Udine e la TU Wien, spiega: โNel nostro studio, abbiamo misurato la velocitร di rotazione delle fibre microplastiche lungo tre assi distinti. Questo include la rotazione attorno allโasse longitudinale, nota come spinning, e la rotazione attorno agli assi trasversali, conosciuta come tumbling.โ
Misurare la rotazione di fibre di microplastica con diametri di circa 10 micron e lunghezze di 1 millimetro รจ un compito complesso. Le difficoltร derivano dalla necessitร di attrezzature ottiche avanzate, come sistemi di illuminazione laser, per osservare e misurare questi piccoli movimenti. Tuttavia, i risultati ottenuti hanno fornito informazioni preziose su come le fibre si comportano nei flussi turbolenti.
I risultati dello studio: spinning vs. tumbling
I risultati dello studio hanno rivelato che lo spinning delle fibre microplastiche รจ significativamente piรน prevalente rispetto al tumbling. Questo fenomeno รจ principalmente attribuibile alle fluttuazioni turbolente che caratterizzano i flussi dโacqua. Le fibre tendono a ruotare attorno al loro asse longitudinale in modo piรน marcato rispetto alla rotazione attorno agli assi trasversali.
Soldati sottolinea: โI dati originali ottenuti dalla nostra ricerca sono fondamentali per migliorare la previsione della resistenza delle fibre microplastiche e per ottimizzare i modelli di dispersione e sedimentazione. La comprensione precisa di questi meccanismi รจ essenziale per sviluppare tecnologie e strategie piรน efficaci per il monitoraggio e la rimozione delle microplastiche dagli ambienti acquatici.โ
Implicazioni per il monitoraggio e la rimozione delle microplastiche
Lโacquisizione di nuove conoscenze sui meccanismi di movimento delle microplastiche rappresenta un passo importante verso il miglioramento delle tecniche di monitoraggio e rimozione. Fino a oggi, la comprensione di come e dove le microplastiche tendano ad accumularsi nellโambiente era limitata. Grazie agli esperimenti ottici e ai dati forniti dallo studio, sarร possibile affinare i modelli di previsione e migliorare le tecniche di raccolta e depurazione.
Le informazioni ottenute dal team di ricerca possono contribuire alla progettazione di strutture piรน efficaci per la rimozione delle microplastiche, come filtri avanzati per i sistemi di depurazione delle acque e dispositivi di raccolta piรน mirati. Inoltre, queste scoperte possono aiutare a sviluppare metodi piรน precisi per il monitoraggio delle microplastiche nei corsi dโacqua e negli oceani, facilitando lโidentificazione delle aree piรน critiche e migliorando lโefficacia delle campagne di pulizia.
Conclusioni e prospettive future
Il lavoro svolto dai ricercatori dellโUniversitร di Udine e dellโUniversitร di Tecnologia di Vienna rappresenta un significativo contributo alla comprensione dellโinquinamento da microplastiche. La loro ricerca fornisce nuove prospettive su come le particelle di plastica si comportano nei flussi turbolenti, un aspetto fondamentale per affrontare il problema dellโinquinamento da microplastiche in modo piรน efficace.
Il prossimo passo sarร applicare queste conoscenze per sviluppare e implementare soluzioni pratiche per la gestione delle microplastiche, riducendo il loro impatto sullโambiente marino e sulla salute umana. Solo attraverso una comprensione piรน approfondita e lโimplementazione di tecnologie innovative potremo sperare di affrontare con successo questa crisi ambientale crescente.