Mamma 45enne muore dopo tre mesi di agonia a causa del virus West Nile

Dolo - Una tragedia ha colpito una famiglia di Dolo, nel Veneto, quando una madre 45enne è deceduta dopo oltre tre mesi di agonia, causata dalla puntura di una zanzara infetta dal virus West Nile. La...

03 febbraio 2024 15:47
Mamma 45enne muore dopo tre mesi di agonia a causa del virus West Nile -
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Dolo - Una tragedia ha colpito una famiglia di Dolo, nel Veneto, quando una madre 45enne è deceduta dopo oltre tre mesi di agonia, causata dalla puntura di una zanzara infetta dal virus West Nile. La morte ha suscitato sospetti nella famiglia, portando la Procura ad aprire un fascicolo e a effettuare un'autopsia sul corpo della donna.

L'infezione e l'agonia

La donna, madre di due figlie, avrebbe contratto il virus West Nile a metà ottobre dell'anno scorso, presumibilmente nelle vicinanze della sua abitazione in via Cavin di Sala. Dopo la puntura della zanzara infetta, ha sperimentato cinque giorni di febbre altissima, il che ha reso necessario il suo ricovero nell'ospedale di Mirano. Tuttavia, quello che inizialmente sembrava un episodio di febbre si è rapidamente trasformato in un incubo.

Nei mesi successivi, l'infezione virale ha causato un'encefalopatia, seguita da una tetraplegia che ha colpito la donna, paralizzando gli arti e gran parte del corpo. A fine gennaio, è stata trasferita da Mirano a una Rsa a Stra, ma il suo stato, secondo il compagno e la famiglia, non era adatto a questa struttura. Sorprendentemente, la donna è rimasta solo cinque giorni in questa struttura prima di essere riportata in ospedale, questa volta a Dolo. Il suo stato era ormai praticamente vegetativo, e purtroppo è deceduta sabato scorso.

Il procuratore Giorgio Gava ha deciso di procedere con un'autopsia per chiarire le circostanze della morte.

Le circostanze misteriose

Prima di contrarre il virus West Nile, la donna godeva di buona salute. La famiglia ha confermato che non aveva effettuato viaggi in quel periodo e che la possibile fonte di infezione era la zona circostante alla loro casa. Tuttavia, all'epoca, non sono state intraprese operazioni di disinfestazione nell'area di via Cavin di Sala, poiché l'epidemia di West Nile è stata considerata un caso isolato.

Le operazioni di bonifica vengono generalmente avviate solo quando si verificano più casi nella stessa zona. Inoltre, la presenza persistente di zanzare in un periodo in cui solitamente dovrebbero essere meno attive ha reso la situazione ancor più inusuale.

La risposta dell'ULSS 3

L'Azienda Sanitaria ha rilasciato una dichiarazione in merito al caso, affermando: "La paziente, data la gravità delle sue condizioni, è stata assistita dalle strutture sanitarie dell'Ulss 3 per tutto il suo percorso. Dopo il suo decesso, il reparto ospedaliero in cui era ricoverata ha avviato un'indagine diagnostica. L'Azienda Sanitaria è ora disponibile per ulteriori verifiche sulle cure e l'assistenza fornite."

La comunità resta in attesa dei risultati dell'autopsia, sperando di ottenere risposte chiare su questa tragica vicenda. In un momento in cui la preoccupazione per il virus West Nile è aumentata, è fondamentale comprendere come una situazione apparentemente isolata possa portare a conseguenze così gravi.

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