Malattia misteriosa a Panzi: casi di “malaria grave” segnalati
A Panzi, nella provincia di Kwango, nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), sono stati segnalati casi di “malaria grave”, parte di un focolaio di una malattia misteriosa con sintomi di febbre. Il ministero della Sanità della Rdc ha confermato questa situazione, come riportato dall’Agence congolaise de presse, l’agenzia di stampa ufficiale del Paese africano, sul proprio account X.
Secondo il ministero, a Panzi si tratta di una forma grave di malaria che si manifesta con sintomi respiratori in una comunità debilitata dalla malnutrizione. Dal 24 ottobre sono stati segnalati 592 casi di questa malattia, con una mortalità del 6,2%.
Test e indagini per identificare le cause della malattia
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha evidenziato una connessione tra la malaria e il virus misterioso, indicando la presenza della malaria in 10 dei 12 campioni prelevati da pazienti affetti dalla malattia X in Congo. Oltre l’80% dei campioni è risultato positivo all’infezione veicolata dalle zanzare nei test iniziali. L’Oms ha inviato un team sul posto per indagare sull’origine del virus.
Attualmente sono in corso test e indagini per esplorare diverse ipotesi. Gli esperti ritengono che finché non saranno disponibili i risultati dei test di laboratorio, la causa della malattia rimarrà sconosciuta e non identificata. L’Oms si impegna a fornire ulteriori informazioni non appena saranno disponibili.
Allerta in Italia e sorveglianza attiva
L’Italia ha aumentato l’attenzione sulla malattia di origine sconosciuta che ha causato decessi in Congo. Anche se non ci sono voli diretti, le Usmaf – gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute – sono stati allertati. Maria Rosaria Campitiello, responsabile del Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute, ha dichiarato che la sorveglianza è attiva e monitorata costantemente senza allarmismi, ma con la dovuta attenzione.
Il ministero della Salute si è attivato in via precauzionale richiedendo agli uffici periferici Usmaf di garantire la necessaria attenzione nelle attività di controllo a cui sono preposti.