UDINE – L’Udinese Calcio è in lutto per la prematura scomparsa di Luca Mattiussi, un figura di riferimento per il club e per il settore giovanile. Per ben dodici anni, Mattiussi ha dedicato la sua vita all’educazione e alla crescita dei giovani calciatori, guidando la squadra Primavera bianconera dal 2012 al 2017. La notizia della sua morte ha colpito profondamente la comunità calcistica, lasciando un vuoto incolmabile tra compagni, allievi e tifosi.
Il contributo di Luca Mattiussi
Luca Mattiussi non era solo un allenatore, ma una persona di grande spessore umano e professionale. Originario di Codroipo, in Friuli, ha dimostrato una straordinaria passione per il calcio e per l’insegnamento. La sua preparazione tecnica e la sua capacità di motivare i giovani atleti hanno fatto di lui un punto di riferimento all’interno del club. Durante la sua gestione, la Primavera bianconera ha ottenuto risultati significativi, contribuendo a far emergere talenti che oggi brillano nel panorama calcistico.
La lotta contro il male
Purtroppo, la vita di Luca è stata segnata da una battaglia difficile e dolorosa. Il tecnico friulano è stato portato via da un male incurabile: un tumore al pancreas, contro cui lottava dal 2020. Nonostante le difficoltà, ha affrontato la malattia con coraggio e determinazione, dimostrando la sua forza e resilienza, sia come professionista che come uomo.
Ricordo indelebile
La famiglia bianconera non dimenticherà mai l’impatto che Mattiussi ha avuto. Le sue metodologie innovative e il suo approccio umanitario alla formazione hanno lasciato un’impronta profonda nei cuori di chi ha avuto il privilegio di lavorare al suo fianco. I suoi ex giocatori e collaboratori parlano di lui con affetto e stima, ricordando non solo un grande tecnico, ma anche un amico e un mentore.
Vicinanza alla famiglia
In questo momento difficile, il Club esprime le sue più sentite condoglianze e la massima vicinanza alla famiglia di Luca. I pensieri vanno a sua moglie Monica, ai figli Anna Sofia, Christian e Alex, e a tutti i suoi cari. È un momento di profonda tristezza, ma anche di celebrazione della vita e dell’eredità che Luca lascia nel mondo del calcio.