Cimolai ha donato oggi all’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone un pupillometro, strumento che consente di valutare la condizione neurologica dei pazienti critici, anche affetti da Covid-19.
La consegna si è svolta alla presenza della Dott.ssa Kira De Pellegrin, in rappresentanza del Gruppo, e del Dott. Tommaso Pellis, Primario del Reparto di Terapia Intensiva. La donazione del pupillometro all’Ospedale di Pordenone è il modo con cui l’Ing. Luigi Cimolai ha voluto omaggiare tutte le dipendenti del Gruppo in occasione della Festa della Donna dell’8 marzo scorso.
Nel dettaglio, il pupillometro è un innovativo strumento che combina un’ottica a infrarossi ad alta precisione, una luce a LED e un piccolo computer in grado di memorizzare ed elaborare i dati, ed è utilizzato per misurare la risposta delle pupille alla luce. I tempi di risposta e l’entità della variazione del diametro pupillare vengono quantificati in modo oggettivo e ripetibile nel tempo. Gli occhi sono una finestra di osservazione sul cervello e quindi documentare questi riflessi è importante nelle persone con problemi neurologici come ictus, emorragie o lesioni cerebrali traumatiche, ma anche in pazienti sottoposti a sedazione prolungata (come nel Covid) e in alcuni contesti, come ad esempio dopo l’arresto cardiaco, lo strumento è utile persino per stabilire la prognosi.
“Ringraziamo Luigi Cimolai per aver donato con generosità uno strumento all’avanguardia per la valutazione neurologica”. Ha dichiarato il Dott. Tommaso Pellis, Primario del Reparto di Terapia Intensiva. “Un gesto prezioso, che conferma la costante e sostanziale vicinanza dell’azienda e del Presidente al nostro Ospedale con le tante donazioni ricevute. Quanto più acuta e impellente la necessità tanto più generosa e pronta la risposta di Cimolai, come testimonia nella prima ondata la donazione di uno strumento per valutare la coagulazione, ma ancor più lo scorso anno l’importante contributo per la fornitura della cartella clinica elettronica. Basti pensare che un malato critico in terapia intensiva può generare anche 4000 dati al giorno. Non è quindi difficile comprendere come, per gestire e rendere prontamente utilizzabili questi dati, consentendo di prendere decisioni difficili e complesse, sia indispensabile un sistema informatico. Anche la terapia farmacologica è estremamente complessa con molteplici infusioni di farmaci indispensabili per il supporto vitale, farmaci che vanno dosati con livelli di precisione dell’ordine dei microgrammi per kilogrammo di peso al minuto. L’aiuto di Cimolai ha notevolmente migliorato il nostro lavoro e la sicurezza dei pazienti, sin dallo scorso novembre quando abbiamo attivato la cartella clinica informatica, un sistema che definirei la linfa vitale del nostro lavoro quotidiano”.