La Procura della Repubblica di Trieste informa che è stata sottoscritta dal Sostituto Procuratore Maddalena Chergia, titolare del fascicolo, vistata dallo scrivente e depositata agli atti in data odierna la richiesta di archiviazione del procedimento aperto in relazione alla scomparsa ed al successivo decesso della signora Liliana Resinovich.
L’attività investigativa si è protratta per oltre un anno ed è stata condotta senza risparmio di energie da parte della Squadra Mobile della Questura di Trieste, costantemente guidata e coordinata dal pubblico ministero: nulla è stato trascurato di ciò che poteva essere ragionevolmente intrapreso per giungere ad una compiuta descrizione delle circostanze della scomparsa della signora Resinovich e per l’individuazione dei possibili reati commessi in suo danno.
All’esito di tale attività, la sola ricostruzione degli eventi consegnata dagli atti processuali è quella dell’intenzionale allontanamento della signora Resinovich dalla sua abitazione e dell’altrettanto intenzionale decisione di por fine alla propria vita.
Un esame ragionato dei complessivi risultati dell’indagine – i soli con i quali la Procura della Repubblica, ovviamente, è tenuta a confrontarsi – non consente altre ipotesi, e dunque non legittima le illazioni arbitrarie e fantasiose germogliate qua e là nel gorgo mediatico che ha avviluppato questa vicenda e dal quale questo Ufficio s’è doverosamente tenuto lontano.
La ricostruzione dei fatti operata nella richiesta di archiviazione appare completa ed esauriente, sicché lo scrivente si ritiene dispensato dal compierne in questa sede vuoi una parafrasi vuoi una sintesi.
Un solo elemento va tuttavia opportunamente puntualizzato: il dovere istituzionale della Procura della Repubblica è l’accertamento della commissione di reati in danno della signora Resinovich, non quello di ricostruirne in dettaglio ogni attimo degli ultimi giorni di vita – una volta escluse, beninteso, sia l’avvenuta segregazione contro la sua volontà sia la sussistenza di altre condotte lesive in suo danno ad opera di terzi -.
Se dunque non è stato possibile appurare se sia vero che la signora sia deceduta lo stesso giorno della sua scomparsa (come molte circostanze in fatto, puntualmente indicate nella richiesta di archiviazione, inducono a supporre) o se, alternativamente, sia vero che abbia voluto rimanere nascosta un paio di settimane ed abbia deciso di por fine alla propria vita solo pochi giorni prima del ritrovamento (come fa propendere la consulenza medico legale), lo scrivente rileva che non è necessario sciogliere tale dilemma per giungere all’archiviazione della vicenda: è sufficiente constatare che dalle indagini, scrupolosamente condotte, non è emersa, con un minimo di concretezza, alcuna ipotesi di reato specifica e perseguibile ai danni della deceduta.
La Procura della Repubblica comunica infine che il provvedimento è stato notificato oggi ai prossimi congiunti della signora Resinovich e che, decorsi i termini di legge, verrà presentato al Giudice per le Indagini Preliminari per le sue determinazioni.