Nel primo incontro di Economia sotto l’Ombrellone 2024, svoltosi a Lignano Sabbiadoro, esperti e relatori hanno messo a fuoco le sfide e le opportunità che l’intelligenza artificiale (IA) offre alle economie europee e italiane. I relatori principali, Marco Cozzi, Gabriele Gobbo e Luigi Gregori, moderati da Carlo Tomaso Parmegiani, hanno discusso approfonditamente le problematiche legate all’adozione dell’IA e alla carenza di personale qualificato, evidenziando come l’Europa, pur non essendo all’avanguardia nello sviluppo dell’IA, sia un leader nella sua regolamentazione.
Il ritardo europeo nello sviluppo dell’IA
L’incontro ha messo in luce un aspetto cruciale: l’Europa e l’Italia sono in ritardo nello sviluppo dell’intelligenza artificiale rispetto a Cina e Stati Uniti. Questo ritardo non deriva solo da una partenza più lenta, ma anche da una minore capacità di investimento. Le “sette sorelle” del Big Tech USA – Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta Platform – e il governo cinese hanno investito enormemente nell’IA, creando un divario significativo con l’Europa.
Il problema è duplice: da un lato, l’Europa fatica a competere con le enormi risorse finanziarie e tecniche disponibili nelle altre regioni. Dall’altro, la mancanza di una strategia coordinata a livello europeo per lo sviluppo dell’IA contribuisce a questo ritardo. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, l’Europa si distingue per la sua capacità di regolamentare l’utilizzo dell’IA. La normativa dell’AI Act, ad esempio, è un tentativo di garantire un uso dell’IA che sia economicamente e socialmente sensato, nonché eticamente responsabile. Questo approccio potrebbe fungere da esempio per altre regioni, dimostrando come un quadro normativo rigoroso possa sostenere un uso consapevole delle nuove tecnologie.
Le piccole e medie imprese italiane di fronte all’IA
Una delle sfide più rilevanti per l’Italia riguarda le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono una parte fondamentale dell’economia nazionale. I relatori hanno sottolineato che molte di queste aziende sono in difficoltà nell’implementare l’IA nei loro processi aziendali. Questa difficoltà è attribuibile a una combinazione di fattori: la mancanza di dati adeguati e la scarsa preparazione della classe dirigente. Le PMI italiane spesso non riescono a comprendere appieno l’importanza strategica ed economica dell’IA, il che le limita nel trarre benefici significativi dalla digitalizzazione e dall’innovazione tecnologica.
Gabriele Gobbo, conduttore della trasmissione TV FvgTech, ha messo in evidenza che l’intelligenza artificiale generativa è ormai una realtà consolidata in ambito lavorativo. Le imprese che non riescono a implementarla saranno inevitabilmente svantaggiate. Inoltre, Gobbo ha sottolineato l’importanza di stabilire norme globali che proteggano un utilizzo etico e trasparente dell’IA, enfatizzando l’approccio cyberumanistico che combina considerazioni tecnologiche e filosofiche.
La sicurezza informatica nell’era dell’IA
Un tema di particolare interesse è stato il ruolo dell’IA nella sicurezza informatica. Marco Cozzi, presidente del Digital Security Festival, ha spiegato che l’IA può rappresentare un’arma a doppio taglio in questo ambito. Da un lato, l’IA ha il potenziale per rivoluzionare la cybersecurity, automatizzando la rilevazione e la risposta agli attacchi informatici con una velocità e una precisione senza precedenti. Dall’altro lato, le stesse tecnologie possono essere sfruttate dai cybercriminali per orchestrare attacchi sempre più sofisticati e difficili da prevenire.
Per questi motivi, è cruciale sviluppare sistemi di IA sicuri e affidabili. Inoltre, è necessario promuovere una cultura della sicurezza informatica che coinvolga tutti gli utenti, sensibilizzando e formando le persone su come proteggersi dai rischi legati all’uso delle nuove tecnologie.
La carenza di personale qualificato e la formazione
Un altro punto fondamentale discusso durante l’incontro è stato il tema della formazione e della carenza di personale qualificato nel settore digitale e dell’IA. Luigi Gregori, presidente di It Club Fvg, ha evidenziato che il Nord-Est italiano è particolarmente colpito da questo problema. La carenza di figure professionali adeguatamente formate è dovuta a una combinazione di fattori: una scarsa offerta formativa in grado di soddisfare la domanda del mercato, la mobilità dei talenti verso aree più dinamiche come la Lombardia o l’estero, e i ritardi nell’adozione delle nuove tecnologie che limitano la capacità delle aziende locali di attrarre e trattenere personale qualificato.
Per affrontare queste sfide, è essenziale investire nella formazione continua e nello sviluppo di nuove figure professionali attraverso percorsi universitari e programmi di aggiornamento. Gregori ha sottolineato l’importanza di rafforzare la collaborazione tra mondo accademico e imprenditoriale per allineare i percorsi formativi alle esigenze reali del mercato del lavoro. Incentivi fiscali e finanziari per le imprese che investono nella formazione e nell’adozione di nuove tecnologie potrebbero contribuire a colmare il divario esistente.
Prospettive future e iniziative in programma
L’incontro di Lignano Sabbiadoro ha anche gettato uno sguardo sulle prospettive future e sulle iniziative in programma. Economia sotto l’Ombrellone 2024 continua con una serie di eventi tematici che affronteranno questioni come il valore delle donne nella leadership aziendale, l’energia democratica e le recenti modifiche nel mercato libero e nelle comunità energetiche rinnovabili.
I prossimi incontri includeranno:
- 21 agosto 2024: “Rompere il tetto di cristallo: il valore delle donne alla guida delle imprese” con la partecipazione di figure di spicco come Elisabetta Cois e Federica Gortani.
- 28 agosto 2024: “L’energia democratica” con relatori come Eros Miani e Marzio Ottone.
- 4 settembre 2024: “Cos’è cambiato il primo luglio? Aziende e cittadini tra mercato libero e comunità energetiche rinnovabili” con Devis Fantini e Massimiliano Panipucci.
Economia sotto l’Ombrellone 2024 è organizzata da EoIpso con il patrocinio del Comune di Lignano Sabbiadoro e Io sono Friuli Venezia Giulia, e con il supporto di partner come Greenway, Filare Italia e vari sponsor locali.
In conclusione, l’incontro ha messo in chiaro che, mentre l’Europa e l’Italia devono affrontare significative sfide per colmare il gap tecnologico e formativo, esistono opportunità concrete per migliorare attraverso un impegno concertato in innovazione, formazione e regolamentazione. La capacità di affrontare queste sfide sarà determinante per il futuro dell’industria digitale e per la competitività delle nostre economie.
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