PORDENONE. Recenti controlli condotti dai Finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone hanno portato alla luce la presenza di due lavoratori in nero in un esercizio di ristorazione. Tra i due, una cittadina rumena è risultata beneficiaria dell’assegno di inclusione, una misura introdotta per sostituire il più noto Reddito di Cittadinanza.
I controlli della finanza
Le Fiamme Gialle della Tenenza di San Vito al Tagliamento hanno condotto ispezioni mirate in aree in cui si svolgevano manifestazioni pubbliche. Questa operazione ha avuto l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative sul lavoro e la corretta assunzione dei dipendenti. Durante i controlli, sono emerse irregolarità significative nel settore della ristorazione, con l’impiego di manodopera non regolarmente assunta.
Assegno di inclusione e normativa vigente
L’assegno di inclusione, in vigore dal 1° gennaio 2024, è stato introdotto dal Decreto Lavoro 48/2023, successivamente convertito nella Legge 85 del 3 luglio 2023. Questa misura ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, ponendo nuove sfide e responsabilità sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. La scoperta che uno dei lavoratori irregolari percepisse questo sussidio evidenzia la necessità di un controllo più rigoroso sulle pratiche lavorative.
Provvedimenti contro l’imprenditore
A seguito di queste irregolarità, è stata proposta la sospensione dell’attività dell’imprenditore coinvolto, in quanto l’impiego di lavoratori in nero superava il 10% della manodopera regolarmente assunta. Inoltre, è stata contestata la cosiddetta maxi sanzione, che prevede conseguenze severe per i datori di lavoro che non rispettano le normative vigenti.
Questo episodio evidenzia l’importanza dei controlli da parte delle autorità competenti per garantire il rispetto delle leggi sul lavoro. La presenza di lavoratori in nero non solo rappresenta una violazione delle normative, ma può anche avere conseguenze negative per l’intera comunità.
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