La Procura di Bergamo chiede il giudizio immediato per l’omicidio di Sharon Verzeni
La Procura di Bergamo ha avanzato la richiesta di giudizio immediato per Moussa Sangare, il trentenne che ha ammesso di aver ucciso Sharon Verzeni a Terno d’Isola (Bergamo) il 30 luglio. Il procuratore Emanuele Marchisio, sotto la supervisione del procuratore capo Maurizio Romanelli e dell’aggiunto Maria Cristina Rota, ha contestato a Sangare le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi già riconosciute in fase cautelare dalla gip Raffaella Mascarino.
Se il giudice deciderà di procedere con il giudizio immediato, che esclude la necessità di un’udienza preliminare, si darà inizio a un processo in Corte d’assise, dove Sangare rischia una condanna all’ergastolo. La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Terno d’Isola e suscitato grande interesse da parte dell’opinione pubblica.
L’accusa di premeditazione e futili motivi pesa molto sulle spalle dell’imputato, il quale dovrà difendersi davanti al tribunale per dimostrare la propria innocenza o accettare le conseguenze delle proprie azioni. La famiglia di Sharon Verzeni attende giustizia per la morte della giovane donna, mentre l’Italia intera segue con attenzione lo sviluppo della vicenda giudiziaria che ha sconvolto la tranquilla cittadina di Terno d’Isola.