La linea di Putin in Ucraina: critiche interne e dubbi sul futuro

La guerra in Ucraina: dubbi e insoddisfazioni in Russia Le perplessità nei confronti della strategia di Vladimir Putin nella guerra contro l'Ucraina stanno emergendo anche in Russia. Con l'insediam...

11 gennaio 2025 02:01
La linea di Putin in Ucraina: critiche interne e dubbi sul futuro -
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La guerra in Ucraina: dubbi e insoddisfazioni in Russia

Le perplessità nei confronti della strategia di Vladimir Putin nella guerra contro l'Ucraina stanno emergendo anche in Russia. Con l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e la prospettiva di una soluzione negoziata per porre fine al conflitto, a Mosca e nei dintorni non tutti condividono appieno le scelte operative e la visione del dopo guerra. Due fazioni differenti si mostrano insoddisfatte per motivi diversi.

Le critiche dell'elite russa e delle forze di sicurezza

Il think tank americano Isw (Institute for the study of war) dedica uno spazio considerevole all'analisi condotta dal media russo indipendente Meduza, che definisce l'elite russa come "delusa" e "stanca". Quest'ultima attende con ansia la fine del conflitto e si preoccupa per le conseguenze a lungo termine delle sanzioni sull'economia nazionale. Secondo fonti 'vicine all'amministrazione presidenziale', a Mosca manca una chiara strategia per il periodo successivo alla guerra: il Cremlino teme che la gestione post-conflitto possa rivelarsi un enigma complicato da risolvere.

All'interno di un quadro frammentato, figure di spicco dell'apparato di sicurezza esprimono la necessità di aumentare gli sforzi per accelerare la fase cruciale del conflitto. Secondo Meduza, un'importante figura dell'amministrazione presidenziale russa riferisce che i vertici della sicurezza ritengono che il numero di uomini impiegati non sia sufficiente e che sia necessaria una mobilitazione ulteriore, accompagnata dalla transizione completa verso un'economia di guerra. A livello più alto, c'è chi ritiene che si debba migliorare l'efficacia dell'azione militare anziché optare per una soluzione diplomatica.

Le sfide sulla gestione del conflitto e le critiche a Putin

La Russia ha subito gravi perdite nel conflitto e le forze armate riconoscono che il prezzo pagato per i progressi ottenuti sul campo di battaglia è stato molto alto: nonostante avanzamenti 'tattici', non si è verificato un cambiamento significativo negli equilibri. Fino ad ora, Putin non ha promosso una nuova mobilitazione e sembra non essere favorevole a un'ulteriore trasformazione dell'economia verso un modello di guerra: la carenza di manodopera e di figure specializzate, unita all'inflazione, continua a pesare sull'apparato produttivo del paese.

Secondo l'Isw, che monitora il conflitto dall'inizio, non è corretto attribuire i modesti progressi delle forze armate russe alla mancanza di uomini. "Di recente, i russi hanno dimostrato di poter ottenere progressi lenti con attacchi di fanteria nelle aree di Pokrovsk e Kurakhove nell'est dell'Ucraina, ma l'incapacità di condurre operazioni meccanizzate rapide ha impedito a Mosca di trasformare questi successi tattici in vere e proprie avanzate nella retroguardia ucraina". In altre parole, le truppe russe creano opportunità che non riescono a sfruttare, con manovre di penetrazione che restano incompiute.

La visione di Putin e i dubbi sulla soluzione pacifica

Secondo l'analisi di Meduza, Putin potrebbe non essere interessato a una risoluzione pacifica del conflitto nel breve termine. A Mosca sorgono dubbi sulla capacità di mantenere il controllo sulle regioni ucraine dichiarate annesse - Luhansk, Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk - ma controllate solo parzialmente. È fondamentale per il presidente, e non solo, chiudere l'operazione speciale con una "vittoria" da mostrare al mondo. Di conseguenza, i negoziati voluti dal Cremlino saranno quelli in cui Mosca detterà le condizioni.

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