La situazione in Siria torna al centro dell’attenzione internazionale. Dopo un periodo di relativa calma, il Paese arabo è di nuovo sotto i riflettori a causa dell’avanzata delle fazioni armate nel nord, con particolare riferimento ad Aleppo, e della sfida lanciata al presidente Bashar al-Assad.
Cosa ha portato alla guerra civile siriana e cosa sta succedendo?
Nel marzo del 2011, durante le cosiddette Primavere Arabe, migliaia di siriani scesero in piazza chiedendo riforme democratiche e contestando il regime di Assad. Le proteste, inizialmente pacifiche nelle città a maggioranza sunnita, furono represse brutalmente da Damasco. Alcuni siriani presero le armi e diversi gruppi ribelli emersero in Siria, portando nel 2012 all’identificazione di una guerra civile da parte delle Nazioni Unite. Dopo anni di scontri, le forze fedeli ad Assad, supportate da Russia, Iran e Hezbollah, riconquistarono gran parte del territorio precedentemente controllato dai ribelli. Tuttavia, il conflitto ha causato centinaia di migliaia di morti e circa 13 milioni di sfollati, oltre ad aver favorito l’emergere dello Stato Islamico. L’opposizione rimasta si rifugiò principalmente nella provincia di Idlib, al confine con la Turchia, e in altre zone del Paese.
Le violenze sono tornate in primo piano ad ottobre con scontri tra insorti e forze governative, raid aerei russi e ridispiegamento di forze da parte degli Hezbollah libanesi. Nonostante la presenza di truppe americane nell’est della Siria, che hanno supportato i combattenti curdi contro lo Stato Islamico, mercoledì scorso fazioni armate guidate da Hayat Tahrir al-Sham hanno preso una base governativa ad Aleppo, spingendosi poi verso Hama. Questa offensiva ha ridefinito le linee del fronte e minaccia di destabilizzare ulteriormente il Paese.
Chi sono i combattenti e cosa vogliono?
Hayat Tahrir al-Sham, con base ad Idlib, guida l’offensiva in collaborazione con altre fazioni armate minori. Tra queste, l’Esercito nazionale siriano, sostenuto dalla Turchia e composto anche da combattenti dell’Esercito siriano libero, con l’obiettivo comune di rovesciare Assad. Hayat Tahrir al-Sham, considerato un’organizzazione terroristica dagli USA, mira ad instaurare un dominio islamico, nonostante le recenti dichiarazioni di protezione dei siti culturali e religiosi ad Aleppo.
Perché l’offensiva è scattata proprio ora?
Gli analisti ritengono che i ribelli si siano riorganizzati per attaccare le forze governative, approfittando delle distrazioni di Russia, Iran e Hezbollah. Questi ultimi sono stati coinvolti in conflitti esterni che li hanno resi meno disponibili per sostenere Assad, rendendolo più vulnerabile. L’offensiva è stata vista come un’opportunità per gli oppositori di allargare le aree sotto il loro controllo.