Il leggendario Kazu Miura firma il rinnovo con l’Atletico Suzuka
Kazu Miura, l’iconico calciatore giapponese che ha lasciato il segno in Italia con il Genoa, non ha intenzione di fermarsi. A 58 anni, con il suo pizzetto bianco e il sorriso stampato sul volto, Miura ha deciso di continuare a giocare almeno per un’altra stagione. Ha firmato il rinnovo di contratto con l’Atletico Suzuka, squadra di quarta divisione in Giappone con cui si è divertito negli ultimi tempi.
La storia epica di Kazu Miura nel calcio
La carriera di Miura è iniziata nel lontano 1986, quando a soli 19 anni ha debuttato tra i professionisti con la maglia del Santos in Brasile. Ora, avvicinandosi ai 58 anni, si appresta a vivere la sua 40esima stagione nel calcio professionistico, consolidando il suo record come il giocatore in attività più longevo nella storia del calcio. Il suo desiderio di condividere la sua esperienza con i suoi sostenitori è evidente nel comunicato rilasciato sui social dall’Atletico Suzuka. Miura è anche noto per la sua esperienza in Italia, dove nel 1994 è diventato il primo giapponese a giocare nella Serie A con il Genoa. Ha segnato persino un gol nel derby contro la Sampdoria quel memorabile 4 dicembre 1994.
Le riflessioni di Antonio Manicone sull’esperienza di Miura in Italia
Antonio Manicone, ex compagno di squadra di Miura al Genoa e attuale membro dello staff tecnico della nazionale iraniana, ricorda il periodo italiano del calciatore giapponese con affetto. Miura era una vera star, circondato costantemente da fotografi e giornalisti, ma manteneva un atteggiamento gentile ed educato. La sua cultura e il suo modo di essere altruista hanno lasciato un segno positivo anche in Italia. Manicone sottolinea l’impegno di Miura nel contribuire alla salvezza della squadra, ricordando la sua rete nel momento cruciale del derby. Infine, Manicone riflette sul presente da record di Miura, sottolineando che se il giocatore si diverte e si mantiene in forma, non c’è motivo per cui debba ritirarsi. Per Kazu Miura, le motivazioni per continuare a giocare sono palpabili e la sua passione per il calcio rimane indiscutibile. (di Michele Antonelli)