Jannik Sinner si difende sul caso doping: “Siamo stati trattati allo stesso modo”
Durante la conferenza stampa dopo la vittoria contro Nicolas Jarry agli Australian Open, Jannik Sinner ha affrontato nuovamente il tema del presunto caso doping che lo riguarda. Quando gli è stato chiesto se provasse compassione per il tennista cileno, sospeso per 11 mesi nel 2019 per doping, Sinner ha risposto con sincerità: “Non conosco i dettagli del suo caso, quindi è difficile per me esprimermi. Ciò che posso dire è che, nonostante la squalifica di Jarry, entrambi siamo stati trattati seguendo lo stesso protocollo. Se ci sono delle problematiche nel protocollo o se non viene applicato correttamente, non è colpa mia”.
“Mi dispiace per i giocatori che sono coinvolti in situazioni del genere”, ha continuato Sinner, “ma io posso parlare solo per quello che mi è successo. So cosa devo affrontare, poiché il mio processo è ancora in corso. Sono sempre stato giudicato innocente, la quantità di Clostebol nel mio corpo era infinitesimale ed è stata attribuita a contaminazione. Non posso fare paragoni con il caso di Jarry poiché non conosco i dettagli specifici”.
Altri dettagli sul caso
La vicenda doping di Jannik Sinner è stata al centro dell’attenzione mediatica, con il tennista italiano che ha ribadito la sua innocenza e ha sottolineato la correttezza del protocollo seguito. Sinner ha chiarito che la sua situazione è ancora in corso e che è determinato a dimostrare la sua integrità. Il confronto con il caso di Nicolas Jarry è stato evitato dallo stesso Sinner, che ha preferito concentrarsi sulle circostanze che lo riguardano direttamente.