Quando si parla di sottotetto, si fa riferimento a una di quelle aree che si possono ritrovare un po’ in tutti gli edifici entro i confini italiani. Piuttosto di frequente capita di notare come il sottotetto non sia per nulla dotato di un materiale appositamente isolante. Nelle intenzioni e conoscenze dell’epoca, infatti, si perseguiva la convinzione che già solamente la previsione di un sottotetto potesse garantire un buon isolamento degli ambienti sottostanti.
Come si può facilmente intuire, invece, è chiaro che la sola presenza di un sottotetto non è sufficiente per garantire un corretto isolamento: vai su www.pro-tetto.it per capire quali sono gli ulteriori passaggi da compiere e per avere le idee più chiare sulla ditta a cui affidarsi in questi casi.
Perché vale la pena intervenire sul sottotetto
Prima di tutto, per il semplice motivo che il sottotetto è una di quelle aree che si trovano in buona parte delle case in Italia. Nella maggior parte dei casi, però, è stato costruito senza l’uso di alcun tipo di materiale isolante. Infatti, fino a qualche decennio fa, si era convinti che solamente la presenza del sottotetto bastasse per garantire un ottimo isolamento di tutti i vari ambienti sottostanti. Invece, purtroppo, le cose stanno diversamente.
Di conseguenza, ecco spiegato il motivo per cui sempre più persone hanno deciso di ricorrere all’isolamento del sottotetto. Si tratta di una soluzione che offre la possibilità, prima di tutto, di ottenere un notevole risparmio a livello energetico. Non solo, dal momento che permette di ridurre e non poco anche i consumi di gas.
Inoltre, non bisogna dimenticare come l’isolamento del sottotetto rappresenta una soluzione che comporta anche una spesa piuttosto limitata, a maggior ragione se la si paragona a un intervento che prevede la sostituzione dei serramenti, piuttosto che alla creazione di un apposito cappotto. Da notare come l’applicazione di un isolante all’interno di quell’area della casa consente anche di raggiungere un altro importante obiettivo, ovvero la riduzione dei ponti termici e la dispersione di calore che, spesso e volentieri, emergono tra l’ultimo piano che è abitato dell’edificio e il tetto inclinato.
Spesso e volentieri si deve intervenire in sottotetti che non sono abitati. È chiaro che, in questi casi, anche il costo dell’intervento sarà più basso, dal momento che la superficie che deve essere isolata è più limitata e, di conseguenza, anche la spesa si ridurrà. Prima di realizzare l’isolamento del sottotetto non abitabile, però, è fondamentale che la ditta che svolgerà il lavoro si preoccupi anche di realizzare un’analisi approfondita anche del resto dell’abitazione, prestando nello specifico all’individuazione di eventuali infiltrazioni di acqua, che possono sempre portare allo spiacevole problema legato alla diffusione della muffa.
La procedura di isolamento
Tra i vari materiali che vengono più utilizzati per raggiungere un simile obiettivo troviamo sicuramente la fibra di cellulosa. Stiamo facendo riferimento a un materiale che porta in dote un gran numero di aspetti positivi dal punto di vista soprattutto della facilità di applicazione, ma anche in termini di efficienza e di economicità.
Bisogna mettere in evidenza anche come la fibra di cellulosa si possa considerare un materiale al 100% green. Infatti, viene ricavato direttamente dalle operazioni di riciclo giornaliere e, di conseguenza, può vantare un altro aspetto vantaggioso, ovvero quello di comportare un ridottissimo impatto sull’ambiente circostante.
È chiaro che non si tratta certo del solo materiale utilizzato per l’isolamento del sottotetto. Infatti, spesso alla fibra di cellulosa vengono aggiunti anche dei particolari sali minerali, che garantiscono un’ulteriore protezione nei confronti di muffe, così come degli attacchi di parassiti, ma anche rispetto a pericoli portati dalla diffusione dei topi e pure rispetto al fuoco.