“Al sanitario già sospeso potrà essere cancellata la sospensione solo quando fornisca dimostrazione di aver concluso almeno il primo ciclo vaccinale come disciplinato dal comma 5 dell’art.1 lett. b) del dl n.172/2021 non essendo sufficiente il certificato di differimento”. Il ministero della salute quindi ora chiarisce: “la malattia da Covid (e successiva guarigione) non annulla la sospensione degli infermieri“.
Sono queste le parole contenute in una circolare attraverso la quale sembra mettere in chiaro una questione sollevata da più parti. Se un sanitario, in questo caso un infermiere, no vax si contagia e guarisce non può essere reintegrato nel proprio posto di lavoro. La legge prevede che serva comunque la vaccinazione e non la semplice guarigione. L’Ordine degli infermieri di Pordenone ad esempio venerdì aveva sospeso tre professionisti per non essersi vaccinati e ne aveva riammessi ventuno, per quattro mesi, perché guariti da Covid. Il ministero però dà parere negativo e i ventuno dovranno essere nuovamente sospesi.
Circolare: guarigione sanitari non revoca sospensione, serve vaccino
La guarigione da Covid-19 di medici e operatori sanitari, secondo la normativa vigente, “non è circostanza idonea a legittimare la revoca della sospensione” dal lavoro avvenuta per non aver assolto all’obbligo di vaccinazione. Dunque “non è elemento determinante” per l’Ordine professionale di appartenenza che deve invece “accertare lo stato di avvenuta vaccinazione del professionista”. E’ quanto chiarito da una circolare del ministero della Salute, in risposta ai dubbi della Federazione degli Ordini dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo).