Una giornata tragica in montagna ha visto il decesso di tre persone in diverse località del Nordest, sottolineando ancora una volta i rischi legati alle attività alpinistiche e escursionistiche in alta quota. Gli incidenti, avvenuti in successione, hanno coinvolto alpinisti e escursionisti, sollevando interrogativi sulla sicurezza in queste aree.
Incidente mortale allo Sfornioi di Mezzo
Val di Zoldo (BL). Nel primo caso, attorno alle 13.20, la Centrale del 118 è stata allertata da un gruppo di escursionisti che, dalla cima principale degli Sfornioi, avevano udito grida e il rumore di massi in caduta provenire dallo Sfornioi di Mezzo. Immediatamente è stato attivato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che, dopo un primo volo senza esito, ha inviato un tecnico di elisoccorso per raccogliere informazioni più dettagliate dai testimoni.
Dopo aver ricevuto indicazioni più precise, l’eliambulanza ha nuovamente sorvolato l’area e ha identificato un corpo esanime all’interno di un camino, circa un centinaio di metri sotto la cima. Il tecnico di elisoccorso è stato calato con un verricello di 80 metri, seguito da una dottoressa che ha purtroppo potuto solo constatare il decesso dell’uomo, le cui generalità sono ancora sconosciute. Una volta imbarellata, la salma è stata recuperata e portata a valle, dove è stata affidata ai Carabinieri.
Tragico volo sulla Croda dei Toni
Auronzo di Cadore (BL). Poco dopo, attorno alle 14.20, è giunta la segnalazione di un alpinista precipitato sulla Croda dei Toni. In questo caso, a chiedere aiuto è stato il compagno di cordata rimasto in parete. I due si trovavano sulla via Drasch e, mentre il compagno era in fase di calata, ha assistito alla caduta della donna nel canale sottostante. Nonostante l’intervento dell’elicottero Pelikan di Bolzano, per l’alpinista non c’è stato nulla da fare. Una volta accertato il decesso, il personale del Soccorso alpino di Auronzo e della Guardia di Finanza è stato elitrasportato per proseguire con le operazioni di recupero della salma, che è stata successivamente affidata al carro funebre.
Incidente fatale alla ferrata Val del Rì
Infine, un altro incidente mortale ha coinvolto un escursionista del 1998, residente a Nogara (VR), lungo la ferrata Val del Rì, sopra Mezzolombardo. L’uomo, che si trovava solo, ha perso l’equilibrio subito dopo il secondo ponte tibetano, precipitando per circa trenta metri fino a finire nell’alveo del torrente sottostante. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze è giunta intorno alle 13.15 da un testimone presente sul posto.
L’intervento dell’elicottero è stato richiesto immediatamente, mentre gli operatori della Stazione Rotaliana del Soccorso Alpino e Speleologico si sono diretti verso il luogo dell’incidente via terra. Raggiunto l’uomo, il Tecnico di elisoccorso e il medico sono stati calati con il verricello, ma purtroppo il medico ha potuto solo constatare il decesso dell’escursionista. Dopo aver ottenuto il nullaosta dalle autorità, la salma è stata recuperata e portata a Mezzolombardo, dove è stata affidata ai Carabinieri.
Questi tragici eventi mettono in evidenza l’importanza di prestare attenzione alla sicurezza durante le attività all’aria aperta, specialmente in montagna, dove le condizioni possono cambiare rapidamente e gli incidenti possono verificarsi in un attimo. Le autorità raccomandano di essere sempre preparati e di affrontare le escursioni con la giusta attrezzatura e un’adeguata pianificazione.
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