BOLZANO – Nel territorio di Bolzano-Bressanone, si stanno rivelando decenni di abusi sessuali da parte di sacerdoti, protetti dalla Chiesa e dalle sue gerarchie. Un’inchiesta indipendente ha esaminato circa 1.000 fascicoli, mettendo in luce il fallimento diocesano nell’affrontare le segnalazioni e nel proteggere le vittime. Secondo il rapporto, molti sacerdoti sono rimasti impuniti per anni, continuando a svolgere il loro ministero nonostante le evidenti accuse di abuso.
Il caso e altri esempi di insabbiamento
Tra i casi emersi, quello di un sacerdote accusato di abusi fin dagli anni ’60, non solo trasferito da una parrocchia all’altra, ma anche premiato con congratulazioni ufficiali. La Chiesa ha mostrato scarsa volontà di fermare i presunti colpevoli, spesso reagendo con difesa e insensibilità, come nel caso del vescovo Wilhelm Egger, che ignorò le denunce e minimizzò la gravità delle accuse.
La protezione degli abusi: la condotta delle gerarchie ecclesiastiche
Non sono mancati casi in cui la Curia ha protetto i sacerdoti anche durante i procedimenti legali. Alcuni accusati di abusi sessuali sono stati difesi vigorosamente, come nel caso di un prete condannato a sette anni di reclusione, ma successivamente scagionato grazie alla prescrizione.