Il 3 gennaio, la giornata più letale in Francia
Ogni anno, il 3 gennaio si registra un picco di mortalità in Francia, con una media di 1.900 decessi, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici. Questo fenomeno si verifica da vent’anni e ha destato l’interesse di medici ed esperti di statistica. Il cardiologo Vincent Pradeau ha sottolineato che, sebbene non ci siano ipotesi confermate, esistono forti correlazioni che meritano approfondimenti.
Le ipotesi che spiegano il fenomeno
Diversi fattori potrebbero influenzare la mortalità elevata del 3 gennaio. Uno di essi potrebbe essere il periodo successivo alle vacanze di fine anno, durante il quale le persone potrebbero ritardare la morte per trascorrere più tempo con i propri cari o per raggiungere il nuovo anno. Inoltre, la ripresa delle attività chirurgiche dopo le vacanze potrebbe portare a complicazioni mediche. Altri fattori includono i festeggiamenti di fine anno, il consumo di cibi ricchi di grassi e sali e l’aumento dell’assunzione di alcol, che possono influenzare il cuore e la pressione sanguigna.
Il cardiologo Pradeau ha anche menzionato una possibile riduzione dell’accesso alle cure durante le vacanze, che potrebbe contribuire all’elevata mortalità del 3 gennaio. Questa “sindrome del 2 gennaio” si verifica quando le persone rimandano le cure per non disturbare le festività. Inoltre, durante le vacanze è più difficile consultare medici e infermieri, che potrebbero essere meno disponibili per controlli medici regolari.
A Ferragosto si muore meno
In contrasto con il 3 gennaio, il 15 agosto è il giorno meno mortale dell’anno in Francia, con una media di 1.410 decessi registrati. Ciò è dovuto al minor numero di cure ospedaliere e interventi programmati nei giorni festivi. Ad esempio, il giorno di Natale mostra una diminuzione del 2% nella mortalità rispetto ai giorni precedenti e successivi.
Complessivamente, l’estate registra una minore mortalità rispetto all’inverno, con i mesi da aprile a novembre che presentano un numero inferiore di decessi. Dicembre, gennaio e febbraio, al contrario, mostrano un eccesso di mortalità a causa della circolazione dei virus stagionali. Nel 2024, circa 48.100 persone sono decedute in agosto, rispetto alle 63.100 di gennaio, evidenziando una differenza significativa tra i due periodi.