Il cerchio magico di Donald Trump: chi sono i protagonisti dietro le quinte
Durante la campagna elettorale e fino all’insediamento di lunedì, Donald Trump ha sempre avuto accanto a sé in pubblico familiari, consiglieri e finanziatori, tra cui spicca Elon Musk. Tuttavia, esiste un altro gruppo di persone che gravita attorno al presidente in modo più discreto, ma che ora sarà fondamentale per la costruzione del ‘Trump 2.0’. In testa a questo gruppo c’è Susie Wiles, l’invisibile architetta della vittoria elettorale di Trump, diventata ora la prima donna della storia a guidare con fermezza lo staff della Casa Bianca.
Chi è Susie Wiles
Susie Wiles, 67enne madre e nonna della Florida, svolge il ruolo di ‘gatekeeper’ dello Studio Ovale, filtrando gli accessi al presidente senza mai farlo sentire sotto tutela. Questa abilità, insieme alla sua predilezione per restare dietro le quinte, le ha permesso di rimanere al fianco di Trump per tutte e tre le sue campagne presidenziali. Un’abilità che intende sfruttare al massimo per mantenere la sua posizione nel nuovo staff, dopo che nel primo mandato di Trump ben quattro persone si sono avvicendate in quella posizione.
Accanto a Susie Wiles ci sarà il vice ingombrante Stephen Miller, confermato anche nella nuova amministrazione come architetto delle politiche migratorie più controverse. Miller rappresenta il nocciolo dell’ideologia trumpiana e conosce già il funzionamento della West Wing, a differenza di molti nuovi ingressi nel team Trump 2.0.
Stephen Miller è un fervente sostenitore dell’agenda nazionalista e populista del presidente, tanto da accettare critiche e condanne pubbliche per le politiche contro i migranti adottate durante il primo mandato. La sua ferma dedizione e la sua conoscenza della macchina della Casa Bianca lo rendono una figura chiave nell’amministrazione.
La nuova portavoce
Karoline Leavitt, la più giovane portavoce di un presidente nella storia, rappresenterà il volto e la voce della nuova Casa Bianca di Trump. Già assistente press secretary nella precedente amministrazione, Leavitt si è distinta per la sua capacità di difendere con fermezza le decisioni del presidente, ma anche per il suo approccio cordiale con i giornalisti, con i quali Trump ha spesso avuto rapporti tesi.
Un’altra figura importante è Natalie Harp, considerata l’ombra del presidente e soprannominata la “human printer”, poiché porta sempre con sé un apparecchio per stampare copie cartacee, preferite da Trump per leggere notizie e documenti. Harp è la ‘gatekeeper numero uno’, il punto di accesso per chiunque voglia far arrivare informazioni al presidente.
Sergio Gor, direttore dell’ufficio personale del presidente, avrà il compito di installare migliaia di nominati politici in tutta l’amministrazione, nell’ottica di contrastare il ‘deep state’ e la ‘palude’ nel Trump 2.0. Gor, con la sua esperienza e il suo coinvolgimento nei party Maga, rappresenta un elemento divertente e strategico del cerchio magico di Trump.