I paradisi fiscali più importanti al mondo
Il Principato di Monaco, il Granducato del Lussemburgo, il Liechtenstein e le Channel Islands sono i primi quattro paradisi fiscali al mondo, seguiti dalle Bermuda. Questi luoghi, situati nel canale della Manica, sono stati identificati come tali dall’ufficio studi della Cgia.
La presenza dei super ricchi italiani e delle multinazionali
I super ricchi italiani e le multinazionali che operano in Italia sono particolarmente presenti a Montecarlo e in Lussemburgo. Circa 8mila connazionali hanno scelto di trasferire la propria residenza nel Principato di Monaco per beneficiare delle tasse zero sul reddito e sugli immobili. In Lussemburgo, invece, sono presenti sei banche italiane, una cinquantina di fondi d’investimento e molte multinazionali italiane e straniere che operano nel territorio italiano.
La global minimum tax per contrastare i paradisi fiscali
Per contrastare i Paesi che offrono politiche fiscali favorevoli alle grandi aziende, è stata introdotta la global minimum tax (gmt) nel 2024. Secondo un dossier della Camera dei deputati, l’applicazione di un’aliquota del 15% sulle multinazionali porterà entrate significative per l’erario italiano. Si prevede che nel 2025 l’Italia incasserà 381,3 milioni di euro, nel 2026 427,9 milioni e nel 2027 raggiungerà i 432,5 milioni. Nel 2033, le entrate dovrebbero quasi raggiungere i 500 milioni di euro.
La situazione delle multinazionali in Italia
In Italia, le multinazionali (straniere e italiane) impiegano 3,5 milioni di persone, corrispondenti al 20% del totale dei lavoratori. A livello regionale, la percentuale di occupati nelle multinazionali sale al 24,4% in Emilia Romagna, al 25,1% in Friuli Venezia Giulia, al 25,3% in Piemonte e al 27% in Lombardia. Le multinazionali contribuiscono significativamente al fatturato complessivo del Paese, rappresentando il 45,7% del totale, con punte del 66,9% nel Lazio.