Gorizia si prepara a essere per tutto il fine settimana la vetrina dell’enogastronomia internazionale: è stata inaugurata ieri pomeriggio la 17esima edizione di Gusti di Frontiera, sotto l’androne del Grand Hotel Entourage di piazza San’Antonio, messo a disposizione dalla famiglia Lovato come riparo dalla pioggia scrosciante. Il maltempo non ha comunque fermato la prima serata della kermesse, coni gli oltre 320 stand di più di 40 Paesi del mondo che sono stati meta di un continuo via vai. Venerdì 30 e sabato 1 gli stand saranno aperti dalle 10 alle 3, domenica 2 dalle 10 a mezzanotte. Nel pomeriggio di oggi cominceranno a circolare i bus navetta che faranno la spola dalla stazione ferroviaria e dai parcheggi scambiatori di Sdag e PalaBigot all’area della festa, oltre al trenino transfrontaliero tra via Mameli e il centro di Nova Gorica. Entreranno in funzione anche i treni speciali, complessivamente 48, che Trenitalia ha aggiunto alle corse ordinarie per collegare Gorizia alle principali città della regione. In piazza Sant’Antonio, che fino a domenica sarà la piazza del Gusto, si potranno conoscere e assaporare le specialità del territorio goriziano, grazie all’associazione produttori di ribolla di Oslavia, all’Onav, all’associazione produttori Rosa di Gorizia. Slow food, per la prima volta presente a Gusti di Frontiera, proporrà degustazioni e approfondimenti sui 13 presidi della regione, inoltre si potrà saperne di più sulla lavanda. Gusti di Frontiera è organizzato dal Comune di Gorizia, grazie al fondamentale supporto finanziario della Regione. Determinanti la collaborazione di Apt e Trenitalia e la vicinanza di Cciaa Venezia Giulia, Fondazione Carigo e Ascom. Fra gli sponsor anche la Cassa Rurale FVG.
“Oggi possiamo rivivere Gusti di Frontiera in presenza in tutta la sua pienezza e un grande merito va agli organizzatori per aver tenuta viva la manifestazione anche durante la pandemia, capendo che bisognava in tutti i modi continuare. È una rassegna che ci accompagna nel modo migliore verso la prospettiva di Nova Gorica e Gorizia capitale della cultura 2025”, ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Secondo l’assessore regionale al Turismo Sergio Emidio Bini: “Gorizia in particolare è, dopo Trieste, la città che ha segnato la maggior crescita nel turismo dal 2019 a oggi, con un più 11 per cento. Un risultato che si deve senza dubbio anche ai Grandi eventi, come Gusti di Frontiera, e al richiamo che già esercita Go2025”.
Proprio il riferimento a Gorizia e Nova Gorica Capitale europea della cultura del 2025 è stato il filo conduttore dei tanti interventi che si sono susseguiti. “Questa è l’edizione dei grandi numeri e della normalità, abbiamo recuperato lo spirito che contraddistingue l’evento dopo un anno di stop e uno in versione ridotta. Noi qui abbiamo l’opportunità di essere la vetrina della gastronomia di tutto il mondo e del nostro territorio, perchè nel cammino verso il 2025 è importante far conoscere quello che Gorizia offre”, ha rimarcato il sindaco, Rodolfo Ziberna. Al suo fianco l’assessore comunale ai Grandi eventi, Arianna Bellan, che ha riepilogato le caratteristiche della manifestazione: “Il segreto del successo di Gusti di Frontiera? E’ proprio la capacità di aprirsi al mondo senza perdere il suo legame con il territorio”.
In merito al cammino comune tra le due città, il sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavic, ha aggiunto: “Il caso di Gorizia e nova Gorica è un esempio per le nuove zone di frontiera, cerchiamo di svilupparci assieme e di vedere il nostro futuro congiuntamente. Questo è un progetto storico per cui vale la pena esserne molto orgogliosi”. Presenti alla cerimonia di taglio del nastro anche i rappresentanti dei sodalizi che a vario titolo collaborano e sostengono l’evento: hanno preso la parola anche il vicepresidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia, Massimiliano Ciarrocchi, il presidente del Gect Paolo Petiziol, il prefetto Raffaele Ricciardi, il presidente della Fondazione Carigo, Antonio Bergamin, e la presidente di Apt Caterina Belletti.
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