UDINE –È difficile spiegare cos’è e cosa fa “Glesie Furlane”, perché ha solide radici nel passato (l’associazione ha quasi 50 anni) ma è sempre proiettata nel futuro, ma soprattutto, si occupa di innumerevoli attività: dall’organizzazione di eventi culturali, alla produzione letteraria, con l’obiettivo di far conoscere, studiare, promuovere, valorizzare con ricerche, pubblicazioni, incontri, film e cortometraggi tutto ciò che concerne la dimensione religiosa nella cultura friulana, scrutando sia le fonti storiche sia la realtà contemporanea. Ed è proprio in questa spinta verso il futuro che si inserisce la scelta di lanciare un nuovo sito: «Un vero e proprio biglietto da visita, per noi», ha spiegato don Romano Michelotti, presidente di Glesie Furlane, in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo portale, realizzato grazie al contributo dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Incontro al quale hanno partecipato anche Pierpaolo Roberti, assessore regionale alle autonomie locali, e Loris Pagotto di FriulUp, che si è occupata della progettazione del nuovo strumento digitale.
Come ricordato dall’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, realtà come Glesie Furlane hanno saputo raccogliere eredità importanti per valorizzare la cultura friulana e grazie a loro oggi ci è permesso di guardare il futuro con strumenti nuovi. Oggi, ha sottolineato Roberti, la Regione è più vicina a chi tutela le lingue minoritarie e questo ci consente di agganciare il futuro anche con progetti innovativi come questi e con nuovi strumenti, anche istituzionali, quali il rafforzamento del ruolo attribuito ad ARLeF e all’Aclif. Il sito di Glesie Furlane è capace di parlare alle nuove generazioni e alle comunità friulane all’estero, in cui è racchiuso anche il messaggio universale e millenario della cristianità.
«Il nuovo sito ci dà finalmente la possibilità di mostrare tutta l’attività che abbiamo svolto e che svolgiamo quotidianamente», ha proseguito pre Romano, ricordando come l’associazione è presente anche sui social: Facebook, con oltre 2 mila contatti, Vimeo e YouTube. Fra il molto materiale disponibile sul portale (bilingue: friulano-italiano) da segnalare in particolare che «abbiamo messo a disposizione di tutti i 73 libri che compongono la Bibbia, nella sua versione friulana, grazie alla concessione di Pio Paschini Edizioni». Si deve infatti al lungo lavoro dei preti di Glesie Furlane – capitanati all’epoca da pre Checo Placerean e pre Toni Beline – la traduzione della Bibbia in marilenghe, direttamente dal latino e dal greco, «l’editore, invece, è stato in una prima fase da Ribis, dal ‘97 è Pio Paschini Edizioni».
Continuando a parlare della nuova presenza online, don Michelotti ha sottolineato anche come «sarebbe stato impossibile per noi non aggiornarci, non solo perchè siamo noti per aver sempre precorso i tempi, ma perchè per rimanere in dialogo con le persone è necessario utilizzare la lingua e gli strumenti a loro più vicini. Ringrazio quindi la Regione e l’Assessore per il sostegno attraverso il quale abbiamo potuto realizzare questo nuovo strumento che ci aiuta proprio a essere sempre più accanto alla gente».
A entrare nel merito delle novità portate dal rinnovato sito web è stato Loris Pagotto di FriulUp che ha innanzitutto voluto precisare come sia «stato un piacere realizzare questo sito, un motivo di orgoglio ma anche un modo per acquisire informazioni su tematiche di cui si pensa di sapere molto, ma che in realtà rappresentano un vero proprio mondo, tutto da scoprire. Raramente si fanno siti con una tale ricchezza di contenuti – ha sottolineato -. La versione precedente del portale era datata e con questo nuovo modello abbiamo adottato tutte le tecnologie più utilizzate oggi, in primis una navigazione responsive, che quindi consente di accedere al sito da qualsiasi device e non solo da desktop – ha spiegato -. Abbiamo dato particolare enfasi ai contenuti che vengono aggiornati giornalmente, come i messalini in friulano e reso il sito facilmente gestibile anche in backoffice, eliminando tutte le parti cablate. Inoltre sono state automatizzate alcune sezioni, come proprio quella dei messalini: restano visibili solo gli ultimi 10 a partire dal giorno in cui si visita il sito. Da segnalare anche che ora c’è la possibilità di cercare all’interno della Bibbia in friulano, oltre che di iscriversi alla newsletter, ma soprattutto – ha concluso – che il sito è assolutamente espandibile: eventualmente con un e-commerce, una “web tv” per la diretta delle messe, il tutto a portata di smartphone» e di chiunque, in tutto il mondo, compresi i corregionali all’estero.
COS’É GLESIE FURLANE – Glesie Furlane è un’associazione la cui attività è volta ad approfondire le radici culturali e religiose del territorio, con l’obiettivo aiutare i friulani a conciliare, in modo armonico, la fede con l’identità culturale. È nata nei primi anni ’70 del secolo scorso, sulla spinta del Concilio Vaticano II (1962-1965), agli albori della Teologia della liberazione e nel contesto politico-culturale dell’autonomismo friulano. Primo carismatico promotore dell’iniziativa è stato il professor don Francesco Placereani (Pre Checo Placerean). Pochi anni dopo il Concilio, infatti, era sorta la necessità di conoscere meglio la storia e la vita del popolo friulano, affinché anche la Chiesa, il Vangelo e la fede avessero il sapore della Terra; affinché la lingua friulana, il canto, la vita entrassero a pieno diritto nella liturgia. Obiettivo dell’Associazione era, ed è quello di far conoscere, studiare, promuovere, valorizzare con ricerche, pubblicazioni (fra i più famosi autori fa citato pre Toni Beline), incontri tutto ciò che concerne la dimensione religiosa nella cultura friulana scrutando sia le fonti storiche sia la realtà contemporanea. Glesie Furlane è stata anche coinvolta nella realizzazione di due film in friulano (Missus e Predis per la regia di Massimo Garlatti-Costa) che hanno fatto il giro del mondo approdando fino alle Nazioni Unite; oltre che nella produzione di diversi cortometraggi che hanno riscosso grande interesse da parte del web. Da questa nuova coscienza della propria originalità e dignità, è nata l’esigenza di «dare alla nostra fede il sapore della nostra terra». Di qui, allora, Glesie Furlane si è impegnata nello studio delle fonti, negli approfondimenti, nella traduzione dei testi biblici, nell’uso della lingua friulana e nella valorizzazione del patrimonio musicale patriarchino. Momenti importanti sono stati l’Assemblea del clero (1975) e dei Cristiani (1977) e gli anni della ricostruzione post terremoto (1976). L’Associazione ha operato instancabilmente per la traduzione integrale della Bibbia (1997), del Lezionario festivo (2001) e del Messale Romano. Glesie Furlane è uno dei maggiori editori in lingua friulana della regione, ha al suo attivo una produzione letteraria numerosa e qualificata, oltre alla produzione di numerosi e opportuni documenti e pronunciamenti. Dagli anni ’80 del secolo scorso organizza a Venzone corsi di studio e di approfondimento a scadenza mensile. Nel 1974, il 28 agosto, l’arcivescovo monsignor Battisti e l’ausiliare monsignor Pizzoni, titolare di San Pietro in Carnia, hanno invitato tutti i preti della Carnia a celebrare una Messa nella pieve madre, proprio a San Pietro. Un gruppo ha chiesto di celebrare in friulano. I vescovi non hanno accettato. Dieci di loro hanno firmato un documento, poi deposto sull’altare prima della Messa, e sono usciti dalla chiesa. È iniziato così la lunga marcia di Glesie Furlane.
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