TREVISO, 6 febbraio 2025 – Oltre 200 studenti delle scuole superiori della provincia di Treviso hanno partecipato questa mattina all’evento organizzato dalla Provincia di Treviso e dall’Ufficio Scolastico Provinciale per il Giorno del Ricordo, in occasione della commemorazione delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. L’appuntamento si è svolto presso l’Auditorium del Sant’Artemio, dove gli studenti hanno assistito allo spettacolo teatrale “Mili muoi, l’esodo dei miei” di Carlo Colombo, una lettura teatrale per ricordare le tragiche vicende che si sono consumate durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Un appuntamento di riflessione e memoria
Il ciclo di eventi ha avuto l’obiettivo di approfondire storicamente e interdisciplinarmente gli eventi tragici che segnarono la storia dell’Italia tra il 1943 e il 1947, con un focus particolare sul dramma delle foibe e sull’esodo degli italiani da Istria e Dalmazia. A precedere lo spettacolo, si sono svolti i saluti istituzionali di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Francesco Cucinotta, presidente della Consulta degli Studenti, e Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, che ha collaborato attivamente all’organizzazione dell’evento.
Lo spettacolo di Carlo Colombo
Lo spettacolo, curato da Luisa Trevisi di Idee che danno spettacolo, ha affrontato il tema dell’esodo con grande delicatezza, narrando la storia della famiglia dell’autore, Carlo Colombo, attraverso le esperienze di fughe rocambolesche via mare e terra. Le storie di Nori, Livia e Tina, tre donne che hanno dovuto ricostruire la loro vita lontano dalla loro terra di origine, sono state accompagnate dalla musica dal vivo, con l’utilizzo di pianoforte, ekatron e Toy Piano, nonché canzoni d’epoca e pezzi originali scritti appositamente per lo spettacolo.
Le parole di riflessione
Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, ha sottolineato l’importanza di conservare il ricordo di queste tragedie, affinché diventino consapevolezza collettiva. “Le barbarie delle foibe sono accadute qui vicino, ai nostri confini, negli anni bui del secondo conflitto mondiale, ma dobbiamo sempre fare attenzione a quello che continua ad accadere, sotto i nostri occhi, anche nel momento storico contemporaneo, in tante parti del mondo,” ha dichiarato Marcon, facendo riferimento alle atrocità che ancora oggi segnano il nostro mondo, come i conflitti in Ucraina e tra Palestina e Israele.
Anche Barbara Sardella, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, ha ribadito l’importanza di coltivare il ricordo per evitare che follie ingiustificabili del passato vengano dimenticate e ripetute.