I nuovi casi di coronavirus nel nostro Paese sono in diminuzione e inizia anche ad alleggerirsi il carico sugli ospedali, nonostante ben 13 Regioni rimangono oltre la soglia critica per quanto riguarda i pazienti positivi in terapia intensiva.
I decessi, inoltre, continuano ad aumentare. In tutto questo la campagna vaccinale continua a procedere a rilento, se consideriamo che ancora un over 80 su quattro rimane senza copertura e che per quanto riguarda la fascia tra i 70 e i 79 anni siamo ancora alle fasi di partenza.
Calano quindi anche gli attualmente positivi in Friuli-VeneziaGiuliae Veneto, ma non solo.
Diminuisce il numero di persone in isolamento domiciliare, ricoverate con sintomi e nelle terapie intensive, anche se in generale negli ospedali la situazione rimane critica.
Questa la fotografia della fondazione Gimbe che, nel suo monitoraggio settimanale ha analizzato l’andamento della curva epidemiologica sottolineando i problemi della campagna vaccinale.
Gimbe sottolinea poi il permanere di molte differenze tra le Regioni: nello specifico, si rileva un aumento della variazione percentuale dei nuovi casi in sei Regione, in particolare per quanto riguarda Basilicata e Calabria e un incremento dei casi attualmente positivi in cinque Regioni.
L’appello di Gimbe al governo sulle riaperture
Se in vista della stagione estiva la priorità del Paese è rappresentata dalle progressive riaperture per rilanciare l’economia e placare le tensioni sociali, è indispensabile ribadire alcune dinamiche della pandemia e della campagna vaccinale per guidare governo e Regioni in questa fase strategica e per una corretta informazione della popolazione. Innanzitutto, se gli effetti di un’Italia rosso- arancione si protrarranno per almeno 3 settimane, il progressivo ritorno al giallo determinerà inevitabilmente una risalita della curva epidemica, anche se mitigata dalla ridotta probabilità di contagio all’aperto per l’aumento delle temperature. In secondo luogo, in tempi brevi non esiste alcuna possibilità di ridurre i contagi a 50 per 100.000 abitanti al fine di riprendere il tracciamento, attività peraltro mai potenziata dalle Regioni. Infine, la progressione della campagna vaccinale permetterà di mettere in sicurezza, auspicabilmente prima dell’estate, over 70 e fragili con notevole impatto su ospedalizzazioni e decessi, ma non sulla circolazione del virus che richiederà di mantenere tutte le misure individuali. Ecco perché è fondamentale inserire tra i parametri per le riaperture specifici target di copertura vaccinale per le categorie a rischio.