Venezia, 30 maggio2022 –“Non si arriva all’obiettivo solo dicendo ‘no’: dobbiamo fare squadra, cittadini e imprese insieme, e puntare su nuovi modelli di sviluppo nei quali crescita e sostenibilità vadano di pari passo”. Con queste parole il Presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese è intervenuto al dibattito “Innovazione e Sostenibilità. Le nuove rotte della filiera nautica”che si è svolto oggiall’Arsenale di Venezia. Il convegno, organizzato dall’Associazione degli Industriali Veneziani in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale Mar Adriatico Settentrionale nell’ambito del Salone Nautico, si inserisce nel ricco programma di eventi che animano l’area vasta Padova Treviso Venezia Rovigo Capitale della Cultura d’Impresa 2022.
“Lo scalo di Venezia è la porta logistica per accedere ai mercati internazionali: per questo dobbiamo continuare a investire su tale infrastruttura che offre opportunità di crescita concreta al nostro territorio – ha spiegato il Presidente Marinese-. Serve, però, il supportodi tutti: la politica, le Istituzioni, la società civile. Non bisogna correre il rischio di anteporre l’ideologia al pragmatismo. Analogamente, per rispondere alla sfida della sostenibilità dobbiamo partire dai nostri comportamenti personali. Non solo le imprese ma ognuno di noi nella propria vita quotidiana può compiere azioni in grado di ridurre l’impatto sul Pianeta. Di fronte a questa sfida, che ormai è una priorità,ognuno deve fare la sua parte. Da questo punto di vista, la nostra Associazione da molti anni mette a sistema il know-how del territorio nel settore energetico, a partire dall’idrogeno, come dimostra la decisione di investire nell’Hydrogen Park,entrando nel Consorzio come socio di maggioranza”.
Dopo i saluti dell’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Venezia Simone Venturini, ha aperto il dibattito il Direttore Generale di ICE Roberto Luongo.
“Questa iniziativa si colloca in un momento storico particolare a livello economico e geopolitico – ha sottolineato Luongo -. La filiera della nautica Made in Italy non solo si conferma in salute nella sua componente delle imbarcazioni, con una crescita 2021 del 33,8% rispetto all’anno precedente, ma si apre sempre di più alle parole d’ordine della sostenibilità e dell’innovazione, nuove espressioni di competitività. ICE Agenzia, insieme a MAECI e agli altri attori del Sistema Paese, è a fianco delle imprese di settore per sostenerne il percorso nel quadro del Patto per l’Export, per rendere ancora più fruibili alle PMI i servizi di assistenza all’internazionalizzazione”.
Il percorso verso la decarbonizzazione marittima riguarda la progettazione delle navi, l’innovazione tecnologica, ma anche l’uso di combustibili alternativi.Secondo il Rapporto “Progetto Mare” di Confindustria,oggi a predominaresono quelli liquidi tradizionali, come l’olio combustibile intermedio a bassissimo contenuto di zolfo (VLS IFO) e l’olio combustibile intermedio con una viscosità massima di 380 centistokes (IFO380), insieme al VLS gasolio marino.
Negli ultimi anni, l’adozione dei carburanti sostenibili ha continuato a progredire. Oggi il 4,5% della flotta mondiale(il 37,8% delle merci) è in grado di utilizzare carburanti o propulsori green e si prevede un ulteriore incrementoentro l’inizio del 2023.
In particolare si stima che, a partire da tale data,il 33,3% delle merci trasportate utilizzerà vettori alimentati GNL, il 2,3% GPL, il 3,2%altri combustibili (inclusi metanolo, etano, biocarburanti, idrogeno e propulsione a batteria/ibrida).
A Venezia si sono delineate proprio queste direttrici di sviluppo.
Michele Viglianisi, responsabile Economia circolare e bioraffinerie Eni ha spiegato che L’Azienda ha l’obiettivo diportare a zero le emissioni dei processi e dei prodotti, lungo il loro intero ciclo di vita, dalla materia prima fino al consumo, decarbonizzando quindi il relativo settore di impiego. L’approccio prevede un mix di soluzioni integrate per affrontare questo complessa sfida: dai biocarburanti all’idrogeno, passando per l’elettricità, fino ad arrivare agli e-fuel e all’ammoniaca. L’approccio di Eni è infatti tecnologicamente neutro; le soluzioni oggi a disposizione non sono in competizione tra loro ma si accompagnano reciprocamente, nel percorso di riduzione delle emissioni climalteranti, favorendo nello stesso tempo la crescita di strumenti molto promettenti ma ancora non maturi. Un importante contributo, per tutti i settori non immediatamente elettrificabili, per esempio può arrivare dai biocarburanti, prodotti nelle bioraffinerie a Porto Marghera e a Gela, il cui utilizzo è già stato testato in particolare sui vaporetti veneziani, ma anche su un motore marino da 2.200 kW di una società privata e in passato con la Marina Militare Italiana, su vari tipi di navi, con il 50% di HVO miscelato con diesel fossile.
La sostenibilità ambientale del trasporto marittimo rappresenta un asset di competitività per il futuro di un porto, che non deve essere soltanto un hub logistico ma anche energetico, integrato con le economie del territorio per favorire il loro sviluppo. È quanto ha evidenziato Antonella Scardino Segretario Generale dell’Autorità di Sistema Portuale Mar Adriatico Settentrionale, mettendo in luce i tre pilastri di tale percorso.
Il primo riguarda la realizzazione del primo deposito di GNL a Porto Marghera, promosso dalla società Venice LNG, i cui lavori saranno completati entro la fine del 2024. La società Rimorchiatori Riuniti Panfido, inoltre, ha quasi ultimato la costruzione della bettolina che consentirà il trasporto e rifornimento di GNL alle navi. Il valore complessivo delle due iniziative è stimato in c.a 138 milioni di investimenti privati, co-finanziati dall’Unione Europea.
Il secondo pilastro riguarda le attività relative al Cold Ironing, per le quali sono stati riconosciuti al Sistema Portuale Veneto 90 milioni di euro nell’ambito del programma PNRR – Fondo complementare per i porti.L’elettrificazione delle banchine verrà completata entro la fine del 2025 e coinvolgerà sia le aree portuali di Venezia, sia le banchine di Porto Marghera.
Il terzo pilastro è lasfida dell’idrogeno. L’Autorità di Sistema Portualesi è aggiudicata[1]10 milioni di euro di contributi europei per investimenti dedicati alla realizzazione di una piccola centrale di produzione e relativa stazione di rifornimento, all’acquisto di 2 loco-trattori ad idrogeno e di un mezzo nautico ad idrogeno e, infine, alla realizzazione di un punto di produzione di energia elettrica a cella combustibile presso un terminal portuale.
Le caratteristiche del polo di Marghera favoriscono l’integrazione tra portualità,innovazione tecnologica e mondo industriale. In questo contesto, il Presidente Hydrogen Park Andrea Bos ha ricordato che il Consorzio per l’idrogeno e Sapio hanno sottoscritto con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale un Memorandum of Understanding. L’accordo prevede la realizzazione di una hydrogen valley d’area vasta metropolitana, che include un hub per l’idrogeno. Il Veneto risulta, pertanto, il primo in Italia e nel bacino mediterraneo a realizzare una facility logistica utile a ricevere (utilizzando navi fino a 35.000 tonnellate di stazza lorda), trasferire, stoccare e distribuire il vettore intermedio dell’idrogeno.
SecondoPaolo Bertetti, Vice President R&D Sanlorenzo Spa, la strada da percorrere parte dal fattore umano. È necessario lavorare su progettisti con competenze ad hoc esu commerciali che devono conoscere i prodotti; sul management, sulle maestranze che hanno il compito di spiegare il valore della sostenibilità e infine sui clienti. Il percorso di Sanlorenzo nel segno dell’innovazione è articolato: dalla messa in campo di risorse dedicate a tempo pieno al tema della sostenibilità, alla costruzione di un team con competenze interdisciplinari per attingere alle innovazioni tecnologiche presenti in altri settori. Negli ultimi due anni, in particolare, il Gruppo si sta focalizzando suinuovi combustibili e sulle soluzioni a zero emissioni.
L’evento è stato realizzato con il sostegno di Camera di Commercio di Padova, Camera di Commercio di Treviso-BellunoǀDolomiti, Camera di Commercio di Venezia Rovigo, Eni, Fincantieri.
[1]nell’ambito del programma PNRR – GREEN PORTS, gestito dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE).