I soci di Frutta Friuli – la più grande cooperativa di frutticoltori del Friuli Venezia Giulia con sede centrale a Spilimbergo nella zona industriale Nord e spazi produttivi tra la cittadina mosaicista e Rauscedo – hanno approvato all’unanimità il bilancio (chiuso come da prassi per le cooperative agricole al 31 luglio) nell’assemblea che si è tenuta al teatro Don Bosco di Rauscedo (Comune di San Giorgio della Richinvelda).
Si tratta della seconda assemblea di questa realtà sorta nel 2022 dopo la fusione tra le cooperative Friulfruct e Friulkiwi, composta da 146 soci, che lavorano con passione e attenzione 650 ettari di frutteti e un’ottantina di impiegati tra quelli a tempi indeterminato e stagionali. In crescita il fatturato, con una decisa vocazione per l’export: l’annata appena conclusa ha visto vendite per 15 milioni 810 mila euro, 3 milioni 900 mila euro in più rispetto allo scorso anno. Il tutto ricordando che l’estate 2022 non è stata facile per l’agricoltura in regione, visto che è stata caratterizzata da un lungo periodo di siccità e forte irraggiamento solare diretto. Nonostante le difficoltà meteo, la cooperativa ha dimostrato resilienza grazie anche ai nuovi frutteti messi a dimora negli scorsi anni e che stanno entrando sempre più in produzione, la raccolta di mele è stata di 173 mila quintali mentre quella di kiwi di 23 mila quintali.
A regime anche le sedi produttive, che dopo i lavori – con anche finanziamenti regionali – di ampliamento ed efficientamento energetico (fondamentali in questi periodi di rincaro dei costi e inflazione dovuta anche alle tensioni internazionali) con anche nuove celle di stoccaggio, hanno ora una capacità di conservazione di 260 mila quintali tra le due sedi.
A illustrare il bilancio il presidente Livio Salvador mentre il direttore Armando Paoli ha relazionato sugli aspetti agronomici e commerciali dell’annata di raccolta. Presente Stefano Zannier Assessore regionale del Friuli Venezia Giulia alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna. In rappresentanza di Confcooperative Pordenone il vicepresidente Pietro Tomaso Fabris.
“Questa – ha dichiarato il presidente Livio Salvador – è stata la prima annata di operatività dopo l’avvenuta fusione tra Friulfruct e Friulkiwi, possiamo dire che il processo di integrazione tra le due entità è stato assolutamente positivo, non vi sono state criticità di alcun tipo dopo un breve periodo di rodaggio, mentre le economie di scala sono state subito evidenti. Proseguiremo nel nostro percorso incrementale, cercando di far crescere la base sociale, caldeggiando l’aumento delle superfici investite sia a melo che a kiwi, non trascurando i rinnovi varietali atti ad ottimizzare sia le rese ad ettaro sia il profilo qualitativo, quest’ultimo sempre più importante vista la fidelizzazione della clientela che continua ad accrescere la domanda”.
“Possiamo dire – ha aggiunto il direttore Armando Paoli – che un primo importante passo per la crescita frutticola friulana è stato fatto, ora si tratta di continuare con impegno e determinazione su un strada delineata, che con il contributo di tutti, ed il sostegno importante anche delle istituzioni e del sistema bancario, potrà portare a far crescere un comparto che qui in Friuli Venezia Giulia ha delle ottime potenzialità e potrà essere capace di riservare a tutti gli operatori delle buone soddisfazioni, senza dimenticare che di pari passo sta già crescendo il nostro gruppo di lavoro e tale crescita potrà continuare riuscendo ad impegnare nuovi addetti nei prossimi anni”.
Il direttore ha anche fornito una prima anticipazione sulla raccolta in corso, che dovrebbe registrare un ulteriore aumento di quantità per le mele, con una ancora maggiore qualità fornita dai nuovi meleti (si supereranno i 190 mila quintali) e un calo nel kiwi, il quale ha sofferto di più l’estate 2023 caratterizzata dalla grandine per la mancanza di coperture in alcuni frutteti, anche se la domanda sul mercato rimane viva.
Positive anche le remunerazioni per i soci in base al loro conferimento, con una liquidazione ad ettaro di terra coltivata pari a 25 mila euro: con un costo di produzione medio che si attesta sui 10 mila euro, si parla di una marginalità di circa 15 mila euro ad ettaro per i frutticoltori. “Risultati in generale buoni – ha dichiarato Paoli – se visti in paragone con altre aree produttive o se rapportati a quelli di altre colture, tuttavia faremo sempre di tutto per migliorarli, naturalmente più si andrà ad elevare la qualità media, ed è quello che succede grazie agli imponenti rinnovi eseguiti, più si potrà puntare ad elevare la resa media complessiva”.
“Esempio intelligente l’operazione che ha portato alla nascita di Fruttafriuli – ha sottolineato l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier – cooperativa che ha saputo mettere assieme realtà diverse avendo nel contempo la capacità di riuscire a strutturare le attività aziendali dei singoli soci in modo da essere resilienti agli eventi meteo degli ultimi mesi, attraverso investimenti con supporto dei fondi regionali”.
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