Il buon posizionamento del Friuli Venezia Giulia tra le regioni italiane che stanno sperimentando l’Intelligenza Artificiale dimostra l’impegno costante della nostra Amministrazione verso l’innovazione e la trasformazione digitale. Tuttavia, la transizione digitale ha avuto un’importante accelerazione negli ultimi anni ed è fondamentale che il Governo centrale avvii una maggiore interlocuzione con i territori, al di là delle appartenenze politiche, a beneficio del Paese. Ciò è cruciale per non rischiare che venga tagliato fuori, evitando che la marea montante della digitalizzazione dell’AI ci sommerga.
Maggiore autonomia e coinvolgimento dei territori
In quest’ottica, è fondamentale una maggiore autonomia per i territori e un loro coinvolgimento attivo nei processi decisionali. Inoltre, va rilevata la centralità della Commissione per l’Innovazione tecnologica (Itd) e la digitalizzazione. Questi aspetti sono stati al centro del commento dell’assessore regionale al Patrimonio, Demanio, Servizi generali e Sistemi informativi, Sebastiano Callari, rilasciato a margine della riunione della commissione per l’Itd della Conferenza delle Regioni e Province autonome, ospitata dalla Regione Emilia-Romagna. Questo incontro si è svolto nell’ambito del Festival After-ecosistemi digitali a Bologna, dove si è dato conto degli esiti della rilevazione 2024 sui casi d’uso regionali di sperimentazione dell’Intelligenza Artificiale.
I risultati della rilevazione 2024
Nel corso dell’incontro, è stato rappresentato lo stato dell’arte emerso dal questionario a cui hanno partecipato 12 Regioni e Province autonome. Sono stati registrati 83 casi d’uso dell’AI: 14 in Emilia-Romagna, 12 in Umbria, 11 in Lombardia e in Puglia, 8 in Fvg, 6 in Liguria, 5 nella Provincia autonoma di Trento e in Veneto, 4 in Piemonte, e 1 in Calabria e nelle Marche.
Quasi il 90% dei casi d’uso riguardano il miglioramento dell’efficienza amministrativa e la digitalizzazione dei servizi pubblici. Altri temi importanti riguardano le infrastrutture e le competenze digitali, mentre solo in minima parte si parla della trasformazione digitale delle imprese.
Focus sull’automazione e il supporto agli utenti
Nel dettaglio, è emerso che la maggior parte dei casi d’uso è incentrata sull’automazione dei processi interni e sull’implementazione di chatbot e virtual assistant per il supporto agli utenti esterni ed interni alla regione. L’esponente della Giunta Fedriga è considerato la memoria storica della Commissione e, da quasi 7 anni, è testimone di importanti interlocuzioni e dell’indispensabilità di accelerare sulla digitalizzazione.
“Stiamo vivendo – ha dichiarato Callari – una rivoluzione digitale così impattante sulla società che non possiamo non partecipare ai lavori che vengono realizzati sui territori”, evidenziando inoltre le ricadute negative della burocrazia in termini di ritardi sull’operatività. Ha anche messo in luce i limiti di alcune norme, inclusa l’ultima riguardante l’AI.
Collaborazione per non rimanere indietro
In questo contesto, Callari ha auspicato una collaborazione più stretta del dipartimento per la Transizione digitale con i territori, per non rischiare di restare indietro in quella che è una vera rivoluzione epocale. La sua posizione pone quindi l’accento sulla necessità di un approccio proattivo per affrontare le sfide legate alla digitalizzazione e all’implementazione dell’intelligenza artificiale.
Concludendo, il messaggio di Callari è chiaro: l’innovazione e la digitalizzazione sono elementi chiave per il futuro del Friuli Venezia Giulia, e un dialogo aperto tra Governo e territori è essenziale per non perdere opportunità cruciali nel contesto della trasformazione digitale in corso.
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