In una società sempre più globalizzata e multiculturale, il Friuli Venezia Giulia si trova ad affrontare la sfida della salvaguardia della propria identità linguistica. Una recente indagine, promossa dalla rete di istituzioni culturali e scolastiche “La lavagne plurilengâl”, ha messo in luce dati significativi sull’uso del friulano nelle scuole superiori della regione. Con una partecipazione di 1.825 studenti, distribuiti in 97 classi, la ricerca offre uno spaccato sulla realtà linguistica giovanile, rivelando che meno della metà degli allievi (44%) utilizza il friulano, a fronte di una poliglossia che conta oltre 60 lingue differenti.
Il panorama linguistico nelle famiglie
L’italiano rimane la lingua predominante, parlata dal 92% delle famiglie. Il friulano segue con un 44%, evidenziando un leggero decremento rispetto all’anno scolastico 2022/23. Curiosamente, il repertorio linguistico si arricchisce con l’inglese (6%), oltre a rumeno, spagnolo, albanese, arabo (3%), tedesco e veneto (2%), arricchendo il tessuto sociale di una varietà linguistica che supera i 60 idiomi.
Disparità geografiche e uso intergenerazionale
Il friulano trova la sua roccaforte a Tolmezzo, dove quasi il 70% delle scuole lo parla, mentre a Udine la percentuale scende al 40%. Le statistiche mostrano variazioni significative anche tra le altre città, come Gemona, San Daniele, Codroipo e Latisana, queste ultime con un incremento nell’uso della lingua. Tuttavia, il quadro complessivo suggerisce un calo dell’uso del friulano, soprattutto tra i giovani e fuori dall’ambito familiare.
Il ruolo della scuola e le iniziative per il futuro
Riccardo Urbani, uno dei promotori del progetto, sottolinea l’importanza dell’insegnamento del friulano anche nelle scuole superiori, per contrastare la progressiva erosione dell’uso linguistico. Il progetto “La lavagne plurilengâl” mira a promuovere una maggiore presenza del friulano nel curriculum scolastico, in linea con i diritti garantiti dalla Costituzione. Urbani auspica investimenti culturali significativi e la formazione di un team dedicato all’insegnamento del friulano, per preservare e valorizzare questa lingua minoritaria.
I dati raccolti evidenziano una sostanziale resilienza del friulano, nonostante le sfide poste dalla modernizzazione e dalla globalizzazione. La scuola rappresenta un terreno fertile per la promozione della diversità linguistica e la salvaguardia delle lingue minoritarie. Il Friuli Venezia Giulia si trova di fronte all’opportunità di riaffermare l’importanza del suo patrimonio linguistico, facendo leva sull’educazione per assicurare il trasferimento intergenerazionale del friulano.