Ad inizio della cosiddetta “fase 2” dell’emergenza sanitaria da COVID-19, la Polizia Stradale continua con i controlli concentrati non solo sul rispetto delle norme volte al contenimento del virus, ma anche a tutte le altre materie di specifica competenza per la tutela della sicurezza della circolazione stradale.
Nella mattinata del 18.05.2020, infatti, verso le ore 12.00 una pattuglia della Polstrada di Udine, mentre era intenta ad effettuare un posto di controllo sulla SR. 352, notava l’avvicinarsi a grande velocità di un motociclo, che effettuava repentini sorpassi ai veicoli che lo precedeva nonostante la manovra fosse vietata nel tratto di strada percorso.
In considerazione delle manovre azzardate il personale si accingeva a fermare il conducente del motoveicolo per un controllo ma questo, nonostante l’alt intimatogli, tentava la fuga accelerando la marcia ed allontanandosi.
I poliziotti quindi si sono immediatamente posti all’ inseguimento della persona che veniva fermata poco più avanti alle porte della cittadina di Palmanova. Subito il motociclista appariva agli operatori in forte stato confusionale, veniva invitato quindi, con le dovute cautele, a scendere dal veicolo per fornire le generalità.
Nel frattempo giungeva sul posto anche un parente del motociclista raccontando agli operatori che quest’ultimo soffriva di bipolarismo ed al momento era in preda ad una grave crisi. Improvvisamente la persona iniziava a colpire a pugni serrati, un palo della segnaletica stradale ed inveire contro il congiunto e gli operatori minacciandoli dapprima ed infine sputandogli addosso.
Il motociclista a questo punto era diventato ingestibile e sul posto oltre alla Guardia di Finanza, data la difficoltà della gestione del soggetto e con l’intento di evitare una colluttazione che avrebbe avuto conseguenze potenzialmente molto gravi sia per il personale di polizia, che per il controllato, visti anche i precedenti casi in cui era rimasto coinvolto con ferimento di diversi operatori di polizia, il personale della Stradale di Udine chiedeva l’ausilio del personale della Sottosezione di Palmanova che accorreva immediatamente ed anche del personale della Questura di Udine che interveniva prontamente.
Fortunatamente grazie alla capacità di mediazione del personale operante si riusciva ad evitare la colluttazione e qualunque misura coercitiva nei confronti del soggetto in evidente stato di alterazione che accettava di portarsi presso l’Ospedale di Palmanova per gli accertamenti del caso.
Tra gli accordi per ottenerne la collaborazione gli operatori di polizia promettevano al soggetto di occuparsi con cura della sua moto, cosa che gli interessava particolarmente e che lo agitava molto, così conducevano loro stessi il veicolo presso il reparto autostradale di Palmanova dove veniva custodito per essere poi messo a disposizione del fratello nelle ore successive.
Come detto il soggetto si portava con l’ambulanza presso l’Ospedale di Palmanova sempre scortato dai poliziotti della stradale e della finanza e lì veniva sedato pesantemente.
A quel punto gli operatori si portavano ai rispettivi reparti per la redazione degli atti necessari ma il soggetto, risvegliatosi dalla sedazione si allontanava dall’Ospedale per poi essere rintracciato nuovamente e trasportato con ambulanza presso l’Ospedale di Udine per essere sottoposto agli accertamenti e cure del caso.