RESIA (UD), 19 ottobre 2024 – Il “Festival dei Sogni Selvatici”, dedicato all’arte e al pensiero di confine tra Italia e Slovenia, si svolgerà il 20 ottobre a Uccea di Resia. Questo evento presenta un ricco cartellone di attività che includono escursioni, cinema, mostre e danza, creando un’opportunità unica per condividere esperienze artistiche e culturali.
Un’iniziativa per valorizzare il territorio
Organizzato dall’Istituto Zo Nes Contenuti Culturali con il supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il festival mira a valorizzare il profondo legame tra il territorio, l’arte e la comunità locale. Ogni appuntamento è a partecipazione libera e gratuita. La sindaco di Resia, Anna Micelli, ha dichiarato: “Proseguiamo così la promozione della cultura umanistica e artistica della nostra area di confine, affidando alla voce degli artisti la diffusione della storia e dei valori di questi territori.” Il comune di Resia patrocina il festival insieme al Parco Naturale delle Prealpi Giulie e alla Riserva di biosfera Mab UNESCO Alpi Giulie.
Programma della giornata
Il festival avrà inizio con una passeggiata nel borgo di Uccea, guidata da Giancarlo Buttolo, per esplorare storie e luoghi significativi. A seguire, si svolgerà la presentazione di “Un sogno realizzato”, una riflessione sull’esperienza di Casa Langer, raccontata dalla fondatrice Camilla Tuccillo. La rassegna proseguirà con la proiezione di scatti di Ermes Buttolo, nel progetto fotografico Babe, che racconta l’essenza femminile del territorio resiano.
In programma anche un cortometraggio dal titolo Trak_22 di Enrico Micelli, che indaga il paesaggio e l’identità locale. Seguirà la presentazione del documentario Print no Border di Alberto Gambato, che esplora l’essenza dei confini, accompagnato dall’esposizione delle stampe di Laura Bortoloni.
Performance e musica per chiudere il festival
A chiudere la giornata sarà una performance coreutica di Federica Copetti, accompagnata alla chitarra da Michele Pucci, in un dialogo tra corpo e musica. Infine, si terrà il Concerto per caprioli e piedi stanchi, un’originale composizione che celebra la tradizione resiana, offrendo così diverse espressioni artistiche per dare “un’altra idea dei confini”.
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