Chiara Ferragni, Codacons e Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi: pace fatta sul pandoro
È stata raggiunta la pace sul pandoro ‘della discordia’ tra Chiara Ferragni, il Codacons e l’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi. L’accordo tra l’influencer e i consumatori prevede la fine delle contestazioni reciproche e mira a distendere i rapporti. Le parti hanno deciso di chiudere le vertenze passate e guardare al futuro con collaborazione e rispetto per favorire iniziative concrete e un dialogo costruttivo su temi sociali di interesse comune.
Accordo di compensazione e rimborso delle spese legali
L’accordo prevede che Chiara Ferragni versi una somma di denaro per compensare i consumatori rappresentati dal Codacons e dall’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi che avevano acquistato il pandoro ‘Pink Christmas’. Inoltre, è previsto un ulteriore importo per il rimborso delle spese legali sostenute dalle associazioni nei vari procedimenti giudiziari.
Il Codacons e l’Associazione nei prossimi giorni contatteranno i consumatori per fornire loro il risarcimento. Parte integrante dell’accordo è anche la donazione di una somma di Euro 200.000 da parte di Chiara Ferragni a favore di un ente scelto d’intesa con il Codacons, con particolare attenzione ad iniziative a sostegno delle donne vittime di violenza.
Codacons: “Piena giustizia per i consumatori”
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, afferma che grazie alla battaglia condotta dall’associazione, i consumatori coinvolti nel caso del ‘pandoro-gate’ hanno ottenuto piena giustizia. L’accordo con Chiara Ferragni rappresenta un successo per coloro che avevano acquistato il pandoro ‘Pink Christmas’ e si erano rivolti al Codacons per ottenere un rimborso.
Rienzi sottolinea che gli acquirenti del pandoro riceveranno un indennizzo di 150 euro ciascuno grazie all’accordo, che va oltre le aspettative per evitare una lunga trafila giudiziaria. L’intesa con Ferragni riconosce i danni subiti dai consumatori e garantisce giustizia per chi aveva acquistato il pandoro credendo di devolvere soldi all’ospedale Regina Margherita di Torino.