Negli ultimi anni, la CGIA ha posto l’accento sulla crescente necessità di combattere l’evasione fiscale e il lavoro irregolare, temi sempre più cruciali per l’economia italiana. Il recente rapporto rivela dati preoccupanti riguardo all’economia non osservata in Friuli Venezia Giulia, dove si stima una contrazione di 206 milioni di euro rispetto al 2019. Questa diminuzione rappresenta una riduzione del 5,7%, leggermente superiore alla media nazionale, segnalando un miglioramento, sebbene modesto, nella compliance fiscale.
L’andamento dell’economia non osservata in Italia
Il rapporto mette in evidenza come, ad eccezione del Molise, tutte le regioni italiane abbiano registrato una diminuzione dell’economia non osservata, che comprende la sottodichiarazione, il lavoro irregolare e altre attività non dichiarate. I dati più recenti disponibili risalgono al 2021 e mostrano che le contrazioni più significative sono avvenute in Lazio, con una perdita di 2,2 miliardi di euro, e in Lombardia, che ha visto un calo di 1,9 miliardi. Altre regioni come la Campania e la Toscana hanno subito diminuzioni rispettivamente di 1 miliardo e 943 milioni di euro. Nel caso del Friuli Venezia Giulia, la contrazione di 206 milioni riflette una tendenza generale verso una maggiore trasparenza fiscale.
La geografia dell’evasione fiscale in Italia
Quando si esamina il fenomeno dell’evasione, si possono adottare due modalità di misurazione: in valore assoluto e in termini percentuali sul valore aggiunto regionale. Considerando il valore assoluto, la Lombardia emerge come la regione con il carico più pesante, con un’impatto di 31,3 miliardi di euro. A seguire, il Lazio con 20,9 miliardi, la Campania con 18 miliardi, il Veneto con 15 miliardi e l’Emilia Romagna con 14,8 miliardi. In Friuli Venezia Giulia, l’economia non osservata si attesta a 3,4 miliardi di euro.
Tuttavia, se analizziamo l’incidenza percentuale sul prodotto interno lordo (PIL), emerge una realtà diversa. La Calabria, con un tasso del 19,2%, si trova al vertice della graduatoria, seguita da Campania (18%), Puglia (17,6%), Sicilia (17,3%), e Sardegna e Molise (16,3%). In questo contesto, il FVG si distingue per una bassa incidenza, attestandosi al 9,4%. Questa differenza evidenzia la consueta dicotomia tra le regioni del Nord e del Sud Italia, con quest’ultime che tendono a mostrare una maggiore non-compliance.
La stima dell’evasione fiscale in calo
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha recentemente segnalato che l’evasione fiscale in Italia è scesa a 82,4 miliardi di euro nel 2021, con una diminuzione di 17,8 miliardi rispetto al 2019. Di questa somma, 72 miliardi sono attribuibili alle entrate tributarie, mentre 10,4 miliardi si riferiscono ai contributi non versati. Questa riduzione è significativa e indica un progresso, ma pone anche interrogativi sulla sostenibilità di tale trend.
Strumenti di contrasto all’evasione
Diversi strumenti sono stati implementati per ottenere questi risultati. In primo luogo, la compliance fiscale ha giocato un ruolo fondamentale, favorendo il rispetto volontario degli obblighi tributari da parte dei contribuenti. L’introduzione della fatturazione elettronica e l’obbligo di invio telematico dei corrispettivi sono stati determinanti nel ridurre il margine di evasione. Ulteriori misure come lo split payment e il reverse charge, applicati principalmente nelle transazioni con la Pubblica Amministrazione e nel settore delle costruzioni, hanno garantito un maggiore gettito per le casse statali.
Verso un fisco più giusto e equo
Per continuare a migliorare la situazione, è essenziale proseguire con la riduzione del carico fiscale complessivo e mantenere un controllo rigoroso su coloro che sono completamente sconosciuti al fisco. È altrettanto importante adottare una posizione ferma nei confronti di coloro che, pur essendo registrati, cercano di evadere le tasse. La sfida consiste nel creare un sistema fiscale che premi chi produce e genera occupazione, assicurando nel contempo un gettito sufficiente per garantire il funzionamento dello Stato e il supporto a chi si trova in difficoltà economiche.
In sintesi, la lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero deve continuare con decisione, ma anche con un approccio equo e giusto. È fondamentale costruire un sistema fiscale che favorisca la trasparenza e l’equità, affinché tutti possano contribuire al benessere collettivo, creando così un futuro più sostenibile per la nostra società.
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