“In merito al comunicato stampa diffuso dalla Funzione Pubblica CGIL di Udine, è necessario chiarire alcuni punti fondamentali per evitare interpretazioni distorte dei fatti emersi durante l’udienza presso il Tribunale di Udine”. Così si legge in una nota ricevuta dall’Asufc, che prosegue:
- La determina n. 380 rimane valida e in vigore
Contrariamente a quanto lasciato intendere dal sindacato, il Giudice non ha accolto la richiesta di annullamento della determina n. 380 del 3 marzo 2025, relativa all’esternalizzazione dei servizi sanitari presso i Pronto Soccorso di Udine, San Daniele, Tolmezzo, Palmanova e Latisana.
La determina, infatti, è stata fatta salva, confermando la piena legittimità dell’operato dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC).
- L’invito del Giudice riguarda il futuro
Il Giudice si è limitato a invitare le parti a trovare una soluzione conciliativa che non mettesse in discussione la determina impugnata. L’accordo raggiunto, infatti, prevede semplicemente un impegno da parte dell’ASUFC a garantire il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nelle scelte organizzative future, ogniqualvolta il contratto collettivo lo preveda. Nel caso delle esternalizzazioni criticate dalla CGIL, diversamente da quanto propugnato dalla CGIL in ricorso, il contratto collettivo non prevedeva né l’apertura di un “confronto”, né tantomeno l’apertura di una “concertazione” con il sindacato
Circostanza ben compresa dal Giudice del lavoro che, proprio per questo, ha invitato le parti a definire la potenziale lite in termini dialoganti.
- “Molto rumore per nulla”
Il ricorso della CGIL, che ha richiesto l’annullamento della determina e la dichiarazione di antisindacalità dell’azione dell’ASUFC, dunque, si è concluso senza alcuna modifica sostanziale alla decisione aziendale e, quindi, con un implicito rigetto dell’azione promossa dalla sigla sindacale. Il Giudice, infatti, ha ben compreso le ragioni dell’azienda e l’impossibilità di soluzioni diverse da quelle da questa adottate con la determina criticata dalla CGIL.
Come direbbe Shakespeare, questa vicenda ha fatto “molto rumore per nulla”, poiché il risultato ottenuto dal sindacato si limita a un impegno formale di dialogo per le decisioni future, senza alcun impatto sull’esternalizzazione già decisa.
- Strumentalizzazione comunicativa
Il comunicato del sindacato appare volto a enfatizzare un presunto successo che nei fatti non esiste e che può essere spiegato solo alla luce dell’imminente tornata elettorale per il rinnovo della RSU. Parlare di “risultato importante” o di “principio affermato” risulta, a dir poco, fuorviante, considerando che la sostanza della vertenza non è stata modificata e che l’esternalizzazione dei servizi sanitari proseguirà come previsto. - Conclusione
L’ASUFC ribadisce il proprio impegno a rispettare le prerogative sindacali previste dal contratto nazionale e a garantire trasparenza nelle future decisioni organizzative. Tuttavia, è essenziale sottolineare che la legittimità della determina n. 380 è stata confermata e che l’accordo conciliativo raggiunto grazie ai buoni auspici del Giudice del Lavoro rappresenta unicamente un passo verso relazioni sindacali più collaborative per il futuro, senza alcuna concessione rispetto alle richieste iniziali del sindacato.