Ennesima fumata nera in Parlamento: la situazione dei giudici mancanti della Corte costituzionale
Il Parlamento si è riunito in seduta comune per procedere all’elezione dei quattro giudici mancanti della Corte costituzionale. Tuttavia, a causa delle successive formalità da completare, si rischia di compromettere la ricostituzione del plenum della Consulta entro lunedì prossimo. Questo è un aspetto cruciale in vista della riunione della Corte in Camera di Consiglio, programmata per discutere sull’ammissibilità dei referendum, tra cui quello sull’Autonomia. Secondo l’ex vice presidente della Corte costituzionale Giulio Prosperetti, se i parlamentari eleggessero i quattro giudici giovedì prossimo, potrebbero giurare al Quirinale venerdì 17, nonostante la superstizione legata a quel giorno.
La verifica dei requisiti per i nuovi giudici della Corte costituzionale
Prosperetti spiega che la verifica dei requisiti e delle incompatibilità degli eletti sarà una procedura rapida, poiché le persone coinvolte sono conosciute e riconosciute. Tuttavia, nella storia della Corte sono stati registrati casi in cui la valutazione dei titoli dei giudici si è protratta oltre le previsioni. Un esempio emblematico è quello di Fernanda Contri, la prima donna a diventare giudice della Corte costituzionale nel 1996, la cui nomina sollevò discussioni riguardo all’anzianità di 20 anni come avvocato. Grazie a una modifica legislativa, la sua designazione fu confermata, evidenziando la complessità delle valutazioni richieste.
La questione delle provenienze politiche e l’operato dei giudici
Prosperetti sottolinea che le provenienze politiche dei giudici non influenzano il loro operato, poiché in Italia non esiste la dissenting opinion. Questo meccanismo garantirebbe la trasparenza delle decisioni e la motivazione delle posizioni divergenti all’interno della Corte, ma è stato oggetto di accese polemiche. Inoltre, il segreto della Camera di Consiglio protegge l’indipendenza dei giudici rispetto alle pressioni esterne.
La complessa storia della Corte costituzionale e le criticità nell’elezione dei giudici
Prosperetti riflette sulla storia della Corte costituzionale e sull’evoluzione delle normative che regolano l’elezione dei giudici. La pratica di accorpare i nomi per il voto è considerata fisiologica, e risale alle origini dell’istituzione della Corte. Il legislatore del passato ha previsto meccanismi di rinnovo e di sostituzione dei giudici che sono ancora in vigore oggi. Questo contesto complesso influisce sulle attuali criticità legate all’elezione dei nuovi membri della Corte costituzionale.