Dragaggio al Rio Ospo a Muggia: protocollo con Autorità portuale per lavori entro l'estate
Rivoluzione a Muggia: possibile accordo con l'Autorità portuale per un dragaggio epocale Oggi, a Muggia, si è svolto un importante sopralluogo che potrebbe cambiare radicalmente il volto della citt...
Rivoluzione a Muggia: possibile accordo con l'Autorità portuale per un dragaggio epocale
Oggi, a Muggia, si è svolto un importante sopralluogo che potrebbe cambiare radicalmente il volto della città. La Regione ha annunciato la proposta di stipulare un protocollo d'intesa con l'Autorità di sistema portuale, simile a quello adottato per la diga di Trieste, al fine di avviare un significativo processo di dragaggio alla foce del rio Ospo e, successivamente, lungo l'intero canale.
L'assessore regionale per la Difesa dell'Ambiente, Fabio Scoccimarro, ha riferito che durante la visita a Muggia, insieme al sindaco Paolo Polidori e ai vertici dell'associazione sportiva dilettantistica "Rio Ospo", si è discusso della necessità di intervenire per risolvere il problema della navigabilità alla foce del corso d'acqua. L'accumulo di sedimenti impedisce alle imbarcazioni di uscire con la bassa marea, creando disagi per i naviganti e per le attività economiche legate al canale navigabile che conduce al Golfo.
La Regione, forte dell'esperienza maturata nei dragaggi, potrebbe assumere un ruolo chiave nell'esecuzione delle operazioni, accelerando i tempi di intervento. Le prime trattative con l'Autorità portuale hanno già ottenuto un riscontro positivo, con la caratterizzazione dei sedimenti già effettuata.
L'obiettivo ora è formalizzare l'accordo attraverso un documento d'intesa e avviare al più presto la progettazione per rimuovere i sedimenti e garantire la piena navigabilità della foce del Rio Ospo entro l'inizio della stagione estiva.
Per quanto riguarda la seconda fase, la Direzione Ambiente si occuperà di reperire i fondi necessari e di avviare la progettazione per la pulizia dell'intero canale. Le risorse per l'operazione sono già disponibili nei capitoli della Direzione; resta da definire la destinazione dei sedimenti rimossi, che risultano essere altamente inquinati. Le opzioni in valutazione includono il conferimento in una cassa di colmata o presso un gestore di rifiuti speciali, in conformità alle normative ambientali vigenti.
Scoccimarro ha sottolineato che l'impegno della Regione è massimo per risolvere definitivamente questa criticità, garantendo la sicurezza della navigazione e la tutela ambientale del territorio.
ARC/AL/ma