MONFALCONE – Il calo demografico sta avendo un impatto anche sul sistema donazionale delle cellule staminali emopoietiche, fondamentali per i trapianti di pazienti affetti da gravi malattie del sangue. Attualmente, solo il 40% dei trapianti in Italia avviene con donazioni di cittadini italiani. Per fronteggiare questa situazione e incrementare le donazioni, l’associazione Adoces, in collaborazione con l’Ulss 4 “Veneto Orientale”, ha lanciato nuove strategie di sensibilizzazione, coinvolgendo anche l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e la Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale. L’obiettivo è promuovere il dono di cellule staminali e sensibilizzare le famiglie e le comunità sul valore della solidarietà intergenerazionale.
Tra le iniziative proposte da Adoces, si distingue il concetto di “dono di famiglia”, che invita i futuri padri (under 36) a iscriversi al Registro Italiano IBMDR per donare il sangue cordonale del proprio bambino al momento della nascita. Il progetto “Bimbo dona, papà dona” è pensato per coinvolgere attivamente i genitori, mentre un altro progetto, “Nati per donare, cresciamo donando”, si rivolge ai giovani adulti i cui genitori hanno già donato il sangue cordonale, affinché continuino questa tradizione iscrivendosi al registro.
Alice Vendramin Bandiera, presidente di Adoces, sottolinea che questi progetti rafforzano l’identità familiare, creando una cultura della donazione che va oltre la singola famiglia, diventando un vero e proprio “dono di comunità”. L’obiettivo è coinvolgere l’intera comunità nel processo di donazione, creando una rete di solidarietà che possa aumentare la disponibilità di cellule staminali per i trapianti.
Per accompagnare le coppie in attesa di un figlio e i giovani donatori, Adoces organizza ogni mese un webinar informativo con esperti del settore (ematologi, pediatri neonatologi, ginecologi, ostetriche), al fine di fornire tutte le informazioni necessarie e rispondere alle domande dei potenziali donatori. Questi incontri, tenuti via Facebook, sono diventati un appuntamento atteso dalle coppie e dai giovani, con una crescente adesione da parte della comunità.
In occasione dell’incontro informativo organizzato il 6 febbraio 2025, sono emerse anche testimonianze significative, come quella di Alberto, un paziente guarito grazie alla donazione di cellule staminali: “Il giorno dopo le dimissioni, ho deciso di chiamare l’associazione Adoces perché desideravo fare qualcosa per aiutare chi, come me, ha bisogno di un trapianto.” La testimonianza di Alberto conferma l’importanza di un gesto che salva vite e rinnova la speranza per chi affronta gravi malattie.
Il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali, attraverso l’ANCI e la Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale, ha permesso a Adoces di costruire una rete di comuni che diffonde i messaggi di sensibilizzazione e promozione della donazione. Il presidente della Conferenza dei Sindaci, Gianluca Falcomer, ha ribadito l’impegno delle amministrazioni locali nel supportare queste iniziative, considerando la donazione di cellule staminali emopoietiche un atto di straordinaria solidarietà. Il coinvolgimento delle famiglie e il ruolo delle ostetriche nel sensibilizzare i papà a iscriversi al Registro dei Donatori IBMDR sono considerati essenziali per aumentare la disponibilità di cellule staminali per i trapianti.