Non si ferma la grande generosità delle socie dell’Inner Wheel di Trieste a favore dell’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo”. Dopo aver regalato nei mesi scorsi all’Anestesia un manichino-simulatore, recentemente Inner Wheel ha consegnato un nuovo monitor-touch che è stato posto nella sala giochi dell’ospedale e sarà utilizzato anche per le attività della Scuola in Ospedale.
«La nostra associazione, fondata nel 1924 in Gran Bretagna e che a Trieste ha compiuto 40 anni il 3 marzo scorso – spiega la presidente di Inner Wheel Club di Trieste, Sonia Piazzi –, è la più grande organizzazione di service femminile del mondo, con oltre 107 mila socie in 101 Paesi, e cerca sempre di essere d’aiuto con particolare attenzione ai bambini malati, agli anziani e alle famiglie bisognose. In questo quadro, con le nostre 45 socie, abbiamo raccolto i fondi che sono serviti all’acquisto sia del monitor per la sala giochi e sia del manichino per il reparto di anestesia. Siamo particolarmente felici – conclude la presidente del service club triestino – che il nostro contributo possa essere d’aiuto a un’Istituzione molto amata in tutta la città come il Burlo».
Il direttore generale dell’Irccs, Stefano Dorbolò ringrazia la presidente e tutte le socie della Inner Wheel «per questo gesto di generosità e attenzione verso il nostro Istituto. Grazie – sottolinea – per averci scelto a nome dei nostri piccoli pazienti, delle loro famiglie e di tutti i professionisti che con la loro qualificata attività sono i veri protagonisti della riconosciuta eccellenza del nostro Istituto».
A spiegare l’utilità del nuovo monitor è il dottor Marco Rabusin, direttore della struttura complessa di Oncoematologia: «Il monitor touch donato da Inner Wheel – afferma – è uno strumento digitale prezioso, una finestra che si apre al mondo dalla nuova sala giochi. Quotidianamente è usata da bimbi, ragazze e genitori che attendono di essere accolti, visitati, che, grazie alla rete possono navigare tra video musicali, cartoni animati, filmati di interesse personale.
Inoltre, è utilizzato dai docenti della Scuola in Ospedale in collaborazione con l’atelierista digitale, Sergio Vianello per la didattica ospedaliera che rende sicuramente più accattivanti le ore di lezione.
Durante i laboratori pomeridiani – continua Rabusin – i pazienti hanno potuto utilizzare il monitor Touch sempre assieme ai docenti Scuola in ospedale e all’atelierista digitale, per l’uso di piattaforme interattive per la didattica quali Learning app per utilizzare e creare giochi e attività didattiche; per realizzazione di padlet, ovvero bacheche virtuali molto protette – nelle quali i ragazzi possono inserire attività, gallerie di foto, lavori da loro realizzati -, attraverso i quali interagire con il mondo esterno (familiari, compagni, maestre, amici); come vera e propria lavagna per scrivere, disegnare, interagire; collegando il monitor touch al computer sono stati usati programmi didattici che riprendono e approfondiscono il lavoro svolto insieme alle maestre; per connettersi con esperti esterni (ad esempio quelli di ceramica) e realizzare i laboratori virtuali. Infine, aspetto di non secondaria importanza- termina Rabusin -, il monitor touch è usato come schermo da medici e infermieri durante le riunioni scientifiche o le videoconferenze».
Il manichino-simulatore, in uso ormai da qualche mese presso il reparto di Anestesia e Rianimazione, secondo quanto chiarito dalle dottoresse Elena Paternostro e Gaia Milvia Bregant, dirigenti medici dello stesso reparto «permette a tutto lo staff del reparto di mantenere le abilità nella gestione delle vie aeree, ma anche di istruire i medici specializzandi in anestesia che si trovano per la prima volta davanti ai pazienti pediatrici. Le simulazioni consentite dal manichino che simula le caratteristiche di un bimbo di sei anni, infatti – concludono le due dottoresse -, consentono di impratichirsi nelle molteplici tecniche che ci si può trovare a praticare come, ad esempio, intubazione, tracheostomia e fibroscopia».
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