12 dicembre 2024 – Il mercato del lavoro italiano continua a registrare una domanda elevata di professionisti ICT, con ben 184.000 annunci di lavoro pubblicati tra gennaio 2023 e agosto 2024. Nonostante questo, il sistema formativo tradizionale stenta a colmare il divario tra la domanda di competenze digitali e l’effettiva disponibilità di professionisti qualificati. Il fenomeno emerge dal Rapporto sulle Competenze Digitali 2024, redatto dalle principali associazioni ICT italiane e presentato oggi a Roma, durante l’evento “Competenze Digitali: un’opportunità per lo sviluppo del Paese” presso il ZEST Hub.
La domanda di professionisti ICT rimane elevata
La ricerca ha evidenziato come la domanda di professionisti ICT non sia più limitata alle aziende tecnologiche, ma si estenda ora a settori tradizionali come la consulenza, l’energia e l’ingegneria. I ruoli più richiesti comprendono Web Developer, Sviluppatori Software, Data Analyst, e specialisti in supporto tecnico come l’IT Specialist. Tra le competenze più ricercate, spiccano linguaggi di programmazione come Java, Python e JavaScript, con un focus crescente anche su soft skills come il Project Management.
Un gap educativo che rallenta la crescita digitale
Nonostante l’alta domanda, la formazione ICT in Italia non riesce a soddisfare le necessità del mercato. Meno della metà della popolazione in età lavorativa possiede competenze digitali di base, con il 22% che raggiunge un livello avanzato. Il sistema universitario e gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) faticano a rispondere adeguatamente, con solo il 16% dei corsi universitari recenti focalizzati sulle competenze digitali e una scarsa presenza di percorsi ITS in ambito ICT.
La crescita dell’Intelligenza Artificiale nel settore ICT
Un aspetto rilevante è l’incremento della richiesta di competenze in Intelligenza Artificiale (IA), con oltre 21.000 annunci menzionanti l’IA, un aumento del 73% rispetto all’anno precedente. Le richieste specifiche per l’IA generativa, come ChatGPT e Pytorch, sono aumentate in modo esponenziale, dimostrando l’importanza crescente di queste competenze nel panorama aziendale.
La risposta delle aziende: formazione interna e collaborazioni
Per colmare il gap di competenze, molte aziende italiane hanno intrapreso iniziative di formazione interna, come academy aziendali, che sono ritenute efficaci dal 78% degli intervistati. Questi programmi si concentrano su tecnologie avanzate come Cybersecurity e Analisi Dati, ma anche su competenze trasversali come leadership e lavoro di squadra. Inoltre, il 33% delle aziende ha creato academy interne per rispondere alla carenza di professionisti qualificati, mentre il 71% delle aziende ritiene fondamentale una maggiore collaborazione tra università, ITS e imprese per allineare l’offerta formativa alle esigenze reali del mercato.
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