Il recente intervento in televisione del consigliere regionale Barbisan ha suscitato non poche polemiche, soprattutto per le “parole pesanti e offensive utilizzate”, che sembrano esser state pronunciate maldestramente in anticipo alla Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, che si celebra il 25 novembre. La sua apparizione ha attirato una valanga di critiche, soprattutto da parte di Cristina Baldoni, la capogruppo del consiglio comunale a Quarto d’Altino per “Impegno Altinate”.
Le reazioni locali
La Baldoni ha espresso il suo disgusto e la sua condanna verso l’intervento di Barbisan, sottolineando come tali parole riflettano un livello di cultura molto basso, inappropriato per un rappresentante delle istituzioni. Secondo Baldoni, queste affermazioni rappresentano una manifestazione del peggior maschilismo e un disprezzo aperto verso la figura femminile.
“Queste sono parole pesanti e offensive che evidenziano un livello di cultura molto basso da parte di un rappresentante delle Istituzioni che fanno emergere il peggior maschilismo e un disprezzo verso la donna. Barbisan aveva forse bisogno di visibilità? Mi congratulo con il segretario regionale della Lega On. Stefani che lo ha subito espulso”, ha dichiarato Baldoni.
Il contesto politico
L’espulsione di Barbisan dalla Lega, come menzionato da Baldoni, è stata una mossa che ha ricevuto apprezzamenti. L’azione decisa del segretario regionale della Lega, l’Onorevole Stefani, è stata vista come un passo importante per mantenere un’immagine rispettabile e responsabile del partito, specialmente in un momento in cui la sensibilizzazione sulla violenza di genere è al centro dell’attenzione pubblica.
Ulteriori sviluppi
Baldoni ha poi invitato le donne elette nel Consiglio Comunale di Quarto a esprimersi sull’argomento, chiedendo se avessero ricevuto istruzioni di rimanere in silenzio. Questo richiamo alla trasparenza e alla responsabilità rappresenta un elemento chiave nella discussione più ampia su come la politica locale possa evolversi per essere più inclusiva e rispettosa. L’intera vicenda ha riacceso il dibattito sulla necessità di un maggiore impegno da parte delle istituzioni e dei rappresentanti politici per contrastare la violenza di genere e promuovere una cultura di rispetto e eguaglianza.
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