Secondo una recente indagine condotta da Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto, due veneti su tre hanno in programma una vacanza per l’estate 2024. Questo dato emerge da un sondaggio effettuato nell’ultima settimana di maggio su un campione rappresentativo di 600 persone di ogni fascia d’età e provenienti da tutte e sette le province del Veneto.
Le scelte vacanziere dei Veneti: destinazioni e alloggi
Più di 6 persone su 10 (64%) prevedono di viaggiare durante il periodo estivo, con destinazioni che spaziano tra il mare, la montagna, le città d’arte e i laghi. Dettagliatamente, il 43% preferisce le località balneari, mentre il 33% opta per il fresco delle montagne. Un 14% sceglie le città d’arte, luoghi ricchi di cultura e storia, e il restante 10% si dirige verso le rive dei laghi, attratti dalla tranquillità e dalla bellezza naturale. Questa varietà dimostra come il Veneto sia apprezzato per la sua diversità di paesaggi e opzioni di vacanza.
Per quanto riguarda gli alloggi, il 29% degli intervistati sceglie di soggiornare in hotel, mentre il 22% predilige le seconde case o le abitazioni di amici. I bed & breakfast e gli appartamenti in affitto turistico rappresentano entrambi il 20% delle preferenze. È interessante notare come, nonostante la crescente digitalizzazione, la maggior parte delle prenotazioni (73%) avvenga online, riflettendo una tendenza consolidata nel comportamento dei consumatori moderni.
Consumi estivi: tra sagre, moda e vacanze
La spesa prevista tra giugno e fine agosto copre diverse categorie: ristorazione, eventi enogastronomici, abbigliamento, calzature e viaggi. La ristorazione e gli eventi locali attraggono quasi 3 persone su 4, con una spesa media prevista di 266 euro. Per quanto riguarda l’abbigliamento e le calzature, oltre il 70% dei veneti pianifica acquisti, con una spesa media di 234 euro. Il settore viaggi e vacanze segue da vicino, anche se qui la spesa media aumenta significativamente, raggiungendo 842 euro.
Impatto dell’inflazione e strategie di spesa
Il contesto economico attuale, caratterizzato da un’inflazione sostenuta, impatta sensibilmente il potere d’acquisto. La maggior parte dei consumatori (83%) afferma che l’inflazione ha eroso significativamente i loro risparmi e condizionato le loro scelte di acquisto. Tuttavia, il quadro non è completamente negativo: il sondaggio indica una resilienza nel comportamento di spesa, con molti che prevedono di mantenere o moderatamente aumentare le loro uscite durante i saldi estivi.
Il budget di spesa individuale rimane in linea con l’anno precedente per la maggior parte delle categorie, con 229 euro destinati all’abbigliamento, 186 euro alle calzature e 176 euro agli accessori. Inoltre, un consistente 69% dei consumatori preferisce ancora fare acquisti nei negozi fisici, dimostrando una fedeltà al commercio tradizionale nonostante la convenienza dell’online.
Dichiarazioni istituzionali: un quadro economico in miglioramento?
Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, e Antonio Santocono, presidente di Unioncamere del Veneto, hanno offerto entrambi una prospettiva ottimistica sulla situazione. Bertin sottolinea l’importanza dei saldi estivi come momento cruciale per sostenere il commercio locale, specialmente nei negozi di vicinato. Santocono, d’altra parte, evidenzia i segnali di un’inversione di tendenza grazie al turismo che traina i consumi e l’indotto, prospettando un’estate di spesa attiva nelle città venete.
Nonostante le sfide economiche, l’indagine rivela un quadro di cauto ottimismo. Il desiderio di vacanza rimane forte, e i veneti sembrano determinati a sfruttare i saldi estivi per rinvigorire l’economia locale. Mentre il settore della moda mostra segni di stagnazione, altre aree come la ristorazione e il turismo offrono motivi di speranza. Con la rimozione del divieto di vendite promozionali prima dei saldi, prevista dalla Confcommercio, si prevede un ulteriore stimolo al commercio.