TRIESTE – La situazione del commercio in Friuli Venezia Giulia è critica, con una diminuzione di mille imprese attive tra il 2021 e il 2023, pari al 5% del totale. I consiglieri regionali del Partito Democratico, tra cui Massimiliano Pozzo, Laura Fasiolo, Manuela Celotti, Andrea Carli, Massimo Mentil, Francesco Martines e Nicola Conficoni, hanno espresso preoccupazione per il calo dei negozi di vicinato, sottolineando l’importanza di tutelare questi presidi territoriali che rivestono un valore sociale significativo.
Necessità di una maggiore attenzione
Durante l’esame della relazione giuntale sulla legge regionale 29/2005 riguardante le attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, Pozzo ha evidenziato che, sebbene i canali contributivi attivati siano positivi, non sono sufficienti per affrontare la crisi dei negozi di vicinato, specialmente nelle aree più svantaggiate e montane. “Il Friuli Venezia Giulia ha il maggior numero di grandi centri commerciali, ma è anche tra le regioni più in difficoltà per i negozi di vicinato”, ha affermato Pozzo.
Un equilibrio da trovare
Fasiolo ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un equilibrio territoriale tra le diverse tipologie di distribuzione, valorizzando i negozi di vicinato come centri di aggregazione sociale. “Alla crisi che queste realtà stanno vivendo serve dare una risposta che ora manca”, ha dichiarato, suggerendo la necessità di una sinergia tra piccola e grande distribuzione per rilanciare i centri storici.
Politiche organiche di rilancio
Celotti ha sostenuto che il nuovo testo unico deve spostarsi da misure puntuali a politiche organiche di rilancio, collegando il commercio alle potenzialità di sviluppo turistico. Ha inoltre proposto di ampliare le attività finanziabili per includere bar e servizi, aumentando il sostegno per le attività nelle zone meno popolate, in particolare in montagna.
La rilevanza sociale del commercio
Carli ha sottolineato che il commercio non ha solo una funzione economica, ma è anche fondamentale per la coesione sociale. Ha esortato a riflessioni profonde e azioni concrete per mantenere e sviluppare servizi di prossimità, cruciali per evitare l’abbandono delle aree interne. “Senza questi servizi, le persone saranno incentivate ad lasciare i piccoli centri”, ha avvertito.
Sostenere le produzioni locali
Mentil ha messo in evidenza l’importanza dei servizi di prossimità nelle aree montane, non solo per la vendita di beni di prima necessità, ma anche per promuovere le produzioni locali e l’artigianato. Ha richiesto strumenti specifici per contrastare la chiusura di esercizi commerciali.
Rilancio dei negozi di vicinato
Martines ha notato che l’espansione dei centri commerciali ha portato a un impoverimento dei negozi di vicinato. Ha sollecitato la Regione a valorizzare i prodotti locali, affinché questi negozi possano competere con le grandi strutture commerciali.
Evoluzione della normativa
Conficoni ha richiamato l’attenzione sull’evoluzione della normativa commerciale, sottolineando che la legge del 2005 ha mitigato gli effetti negativi della deregulation. Ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia detenga il primato per il numero di centri commerciali, una situazione che richiede un impegno collettivo per tutelare i negozi di vicinato come presidi sociali vitali.
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