Udine, 8 novembre 2023 – Crediti di Carbonio: cosa sono, come funzionano e quali sono i vantaggi per le imprese: se n’è parlato ieri, 7 novembre, a Tolmezzo al Convegno organizzato dal Consorzio Boschi Carnici, con l’obiettivo di far comprendere alle imprese le opportunità e i vantaggi generati dal mercato legato al carbonio forestale a “chilometro zero”, ma anche l’importanza di costruire sinergie per ridurre l’impatto ambientale dei propri servizi favorendo la decarbonizzazione.
In questo scenario i crediti di carbonio si posizionano come ottimo strumento – in termini di solidità e credibilità – per testimoniare le azioni di sostenibilità e di tutela ambientale intraprese.
Il Consorzio Boschi Carnici è il primo ente in Italia ad aver ottenuto la certificazione dei crediti di sostenibilità relativi allo stoccaggio di carbonio forestale secondo lo standard Pefc e sta, infatti, portando avanti un’importante opera di sensibilizzazione e aggregazione delle amministrazioni comunali proprietarie di superfici boscate e dei portatori di interesse del territorio, per contribuire all’attivazione di un sistema di compravendita, su base volontaria, dei crediti di carbonio generati dal patrimonio forestale della Carnia.
“Negli ultimi due anni il Consorzio che rappresento ha saputo sviluppare un sistema di certificazione e compravendita dei crediti di sostenibilità legati al carbonio forestale che costituisce un passo fondamentale nella valorizzazione economica dei Servizi Ecosistemici – dichiara Luigi Cacitti, presidente del Consorzio Boschi Carnici.
Questo è stato possibile grazie al crescente sostegno della Regione che ha creduto nel processo di trasformazione del Consorzio e ha affidato all’ente un ruolo di “braccio operativo”, consentendo la progressiva strutturazione del suo organigramma e l’acquisizione di un ruolo centrale, in sinergia con la Comunità di Montagna della Carnia, nella gestione del territorio montano.
In un’epoca storica in cui la crisi climatica mette a dura prova il settore forestale e gli eventi estremi, sempre più ravvicinati, determinano ricadute negative sulla Filiera foresta-legno e sulla capacità di rigenerazione dei soprassuoli forestali – lavorare sul riconoscimento dei Servizi Ecosistemici in termini economici (PES) rappresenta una necessità imprescindibile – sottolinea Cacitti. Ecco perché al momento presente ci siamo attivati per mettere a sistema le esperienze acquisite con l’obiettivo di strutturare un mercato volontario “a km zero” a vantaggio sia dei diversi comuni della Carnia, per i quali stiamo calcolando i crediti di sostenibilità relativi alla loro attività di gestione attiva del bosco, sia degli operatori economici locali impegnati nella transizione ecologica e interessati a avviare un costruttivo dialogo in tal senso”.
Tra le altre ad illustrate esperienze e testimonianze di mercato volontario per compensare le emissioni di carbonio ed avviare dunque modelli di economia circolare improntati alla sostenibilità, anche il CAFC S.p.A. impegnato in prima linea nella lotta al climate change.
“L’abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra richiede un approccio olistico e per poterlo fare serve un’attenta valutazione della propria impronta di carbonio, sostiene il Presidente di CAFC S.p.A. Salvatore Benigno; conoscere l’entità dell’impatto che si causa attraverso la propria attività è il primo vero passo verso l’adozione delle misure di mitigazione disponibili, tant’è che a partire dal 2021, a cadenza annuale la società sta calcolando la propria Impronta di Carbonio (ca. 5.500 Tons di CO2). Raggiungere la neutralità carbonica è un obiettivo fortemente perseguito dall’azienda, con una decisa spinta alla decarbonizzazione del territorio di nostra competenza.
Tramite la definizione della “Carbon Footprint” e le connesse attività per la sua compensazione, CAFC risponde ai nuovi modelli di produzione industriale pienamente responsabili ed ambientalmente sostenibili – aggiunge Benigno – raggiungendo al contempo lo scopo del miglioramento dell’efficienza energetica e quindi di un risparmio economico”.
Sono infatti diverse le azioni messe in campo da CAFC per il raggiungimento della propria neutralità carbonica a partire dalla compensazione delle emissioni proprio tramite l’acquisto di crediti di carbonio rivolgendosi ad un mercato in cui la realtà che li emette è presente nel territorio friulano, come il Consorzio Boschi Carnici.
“Le nostre montagne, i nostri boschi rappresentano un serbatoio importante di ossigeno che va assolutamente preservato con progetti innovativi come per l’appunto il riconoscimento dei crediti di carbonio emessi dal Consorzio Boschi Carnici – sottolinea Benigno.
La gestione sostenibile di 630 ettari di bosco, certificata da un organismo indipendente nel luglio del 2022 ha consentito di produrre un totale di 5600 Crediti di Carbonio che CAFC ha acquistato per compensare le proprie emissioni, contribuendo in tal modo al mantenimento di una risorsa naturale, alla valorizzazione di un attore storico del nostro territorio, abbattendo al contempo la CO2 derivante dalla propria attività”.
Sempre a tutela dell’ambiente il CAFC è impegnato in opere di efficientamento energetico degli impianti dei settori acquedotto e depurazione a forte impatto energivoro, (interventi previsti per il depuratore di Udine, di Tolmezzo, di San Giorgio di Nogaro e la Centrale sollevamento Acquedotto di Giavons presso Gonars).
Sono inoltre impegnati nella riduzione dei consumi di combustibile fossile e la sostituzione con fonti rinnovabili (interventi previsti nel campo dello sfruttamento di biogas presso il depuratore di San Giorgio di Nogaro, Tolmezzo e Udine). E ancora con la riduzione dei consumi di carburanti fossili nei mezzi di trasporto prevedendo l’ottimizzazione dei percorsi e l’elettrificazione dei veicoli, riduzione del consumo di reagenti nel settore depurazione e la riduzione tragitti dipendenti negli spostamenti casa-lavoro attraverso un accordo quadro per il lavoro agile.
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