“Più informazione istituzionale contro le fake news. Il governo pensa di cavarsela con la conferenza stampa del venerdì? È davvero troppo poco per combattere le cavolate anti-vaccini che circolano online. Certi giovani sono davvero convinti che la dose renda sterili”.
Sono le parole del presidente della Regione Veneto Luca Zaia a Repubblica.
“Cosa intendiamo per obbligo vaccinale? Portare le persone con la forza pubblica a fare il vaccino? L’obbligo è stato introdotto per undici vaccini dal ministro Lorenzin nel 2017 e non mi risulta che tutti i genitori immunizzino i loro figli. Il cento per cento non esiste in nessuna campagna, perché residua sempre una parte che si oppone per ribellismo o paura”, ha proseguito Zaia che sui ‘No Vax’ aggiunge “non mi piacciono. La loro libertà finisce nel momento in cui mettono a rischio la salute altrui. Le piazze piene di gente senza mascherina sono spot negazionisti…Sono una delle ragioni per cui il virus ha ripreso quota”.
Gelmini, in caso di restrizioni non paghino i vaccinati
“Le preoccupazioni delle Regioni sono le nostre e il governo sta monitorando la situazione con estrema attenzione. Abbiamo evidenze scientifiche che ci dicono che dopo 6 mesi si riduce gradualmente la percentuale di protezione che il vaccino assicura. Occorre dunque, avvicinandosi al sesto mese dalla seconda dose, premurarsi per avere per tempo la terza inoculazione: su questo bisogna correre”.
A sottolinearlo, in un’intervista a La Stampa, la ministra per gli affari regionali Mariastella Gelmini. E sull’ipotesi di nuove regole per il Green pass sottolinea: “Per i presidenti di Regione eventuali nuove restrizioni non devono valere per tutti, ritengono che non si possa penalizzare l’85% degli italiani che in modo responsabile hanno scelto la scienza. Come dargli torto”.