“Che lo stato di emergenza non verra’ prorogato e’ una buona notizia. Se sara’ confermato e’ veramente un bel segnale”.
Cosi’ il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, accoglie la notizia delle dichiarazioni espresse dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
“Oggi le condizioni del contagio ci permettono di dire che siamo entrati nella fase di convivenza – prosegue il governatore – Anche con questo provvedimento, quindi, si va a in infondere maggiore fiducia nella popolazione e si va a decretare quel percorso che tutti abbiamo auspicato e che ora puo’ finalmente avere inizio”. “I dati, del resto, ci dicono che nonostante i tamponi confermino che ci sono ancora tanti contagi – conclude Zaia – la stragrande maggioranza sono asintomatici e, in queste ultime settimane, non si traducono in eccessivi ricoveri. C’e’ quindi da evidenziare che il virus e’ cambiato e sono mutate anche le ricadute sulle strutture ospedaliere, tanto vero che il Veneto ha gia’ riaperto alle visite dei familiari e avviato il programma per il recupero delle prestazioni specialistiche ambulatoriali”.
Covid, Bassetti: “Con fine emergenza spero ruolo Figliuolo non si perda”
“Mi auguro che con la fine dello stato di emergenza non finisca il ruolo del generale Francesco Paolo Figliuolo, invito il premier Draghi a dare ruolo al generale che vada oltre l’emergenza. Figliuolo ha gestito così bene e in maniera attenta e precisa l’approvvigionamento e la logistica dei vaccini e dei farmaci. E’ stata la più bella sorpresa di questa pandemia. Sarebbe un dispiacere che una persona di quel valore non servisse il Paese”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’Policlinico San Martino di Genova, ha commentato gli annunci del premier Mario Draghi a Firenze sulla fine dello stato di emergenza il 31 marzo e su altre misure che verranno prese.
Covid, Ricciardi: “Da Draghi aperture con giusta prudenza”
Giusto pensare alle riaperture con la gradualità necessaria. Le parole del premier di oggi esprimono una cautela nell’allentamento, consentito dalla situazione epidemiologica, ma anche la prudenza che prevede la possibilità di reagire nel caso la curva epidemica dovesse ricrescere”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, commentando gli annunci del premier Mario Draghi a Firenze.
Stop stato emergenza dopo 6 proroghe, Figliuolo in dubbio
Il primo aprile 2022 l’Italia voltera’ pagina e porra’ fine allo stato di emergenza nazionale contro il covid cominciato il 31 gennaio 2020. I Governi Conte II e Draghi hanno prorogato sei volte lo stato di emergenza: il 29 luglio 2020, il 7 ottobre 2020, il 13 gennaio 2021, il 21 aprile 2021, il 23 luglio 2021 con il decreto legge 105 e il 24 dicembre 2021 con il decreto legge 221. L’ultimo decreto legge ha prorogato lo stato di emergenza nazionale fino al 31 marzo 2022 e oggi Draghi ha annunciato che non sara’ ulteriormente esteso. Ora resta in dubbio la posizione del Generale Figliuolo, Commissario per l’emergenza. L’articolo 122 comma 4 del decreto legge 18/2020 stabilisce che “il Commissario opera fino alla scadenza dello stato di emergenza. Del conferimento dell’incarico e’ data immediata comunicazione al Parlamento e notizia nella Gazzetta Ufficiale”. Per decidere un’eventuale proroga del ruolo del generale Figliuolo servira’ quindi una nuova norma