«Per quanto riguarda la classificazione siamo sul filo del rasoio tra arancione e rosso, come molte altre regioni, rispetto ai numeri».
Lo dice il presidente del Veneto Luca Zaia, ricordando che la zona rossa scatta con un Rt a 1.25. «Spero di rimanere in arancione, ricordo che non siamo noi a scegliere e che il rosso significa chiusura di negozi e di tutte le scuole. Questo significa che è necessario adottare tutta una serie di misure, soprattutto per le famiglie con figli minori».
Oggi sono 1.677 i nuovi positivi (l’incidenza è del 3,9%), 1.510 i ricoverati, sei in più rispetto ai ieri. Per quel che riguarda il coefficiente di riempimento siamo a 12% in terapia intensiva e 14% nei reparti non critici. «Abbiamo un incremento quotidiano dei casi – ha detto Zaia – per quel che riguarda la circolazione della variante inglese siamo intorno al 70%».
Quattro distretti a rischio per quanto riguarda la scuola: pieve di Soligo, Rovigo, Padova Bacchiglione e Piovese e Ovest Veronese. A 250 casi ogni 100.000 abitanti, si passa alla didattica a distanza dalla seconda media.
«Ci sono categorie su cui stiamo lavorando, poi si va per fasce d’età, partendo dall’alto. Prima esauriamo dagli ottantenni ai centenari, poi sotto gli 80. Alcuni vaccini sono accantonati per poter fare le seconde dosi agli anziani». «Potrei fare il vaccino in ogni momento, ma aspetto perché in questo momento mi sembra più giusto dare la priorità a persone anziane e più fragili».
«Stiamo lavorando ad un protocollo che presenteremo martedì per le vaccinazioni aziendali». «Consegneremo i vaccini alle imprese – spiega – dovranno avere un medico che pratichi le dosi ai lavoratori».